Italia, Moretti: “Con Riccioni d’accordo perché torni al meglio”

Il tecnico degli avanti della Nazionale sugli esordienti Cannone, Andreani e Venditti e sulle sfide che attendono gli Azzurri

andrea moretti

Andrea Moretti, tecnico degli avanti dell’Italia – ph. Sebastiano Pessina

L’assenza di Marco Riccioni dalla lista dei 35 convocati diramata dallo staff tecnico dell’Italia per il raduno di Verona si era fatta notare. Una mancata selezione che però si spiegava facilmente con il poco tempo passato dal ritorno in campo del pilone destro dei Saracens.

Andrea Moretti, tecnico degli avanti azzurri, spiega fino in fondo la situazione, dopo che il giocatore ha postato su Instagram un messaggio in cui afferma il proprio amore per la maglia della nazionale, ma al contempo la preferenza per tornare al massimo delle proprie capacità con il proprio club: “La situazione di Marco è semplice. I contatti che abbiamo con i giocatori all’estero sono settimanali, guardiamo le partite, riceviamo i dati GPS, monitoriamo lo status fisico di ogni giocatore. Marco e Kieran avevano già chiacchierato prima delle convocazioni, subito dopo il ritorno in campo in Premiership dopo un anno di assenza per l’infortunio al ginocchio. Ci siamo trovati d’accordo sul fatto che gli fosse data l’opportunità di poter gestire con serenità i minutaggi per ritrovare la confidenza fisica e tecnica che gli permetta di essere il miglior Marco Riccioni.”

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“In un ruolo come il suo – ha aggiunto Moretti – è ancor più difficile venire catapultato da un minutaggio limitato in Premiership direttamente al livello dei test match internazionali, che sono ancora più intensi e duri a livello fisico, tecnico e mentale. E’ stata una decisione che ha trovato il favore sia nostro che del giocatore. Abbiamo la fortuna di avere una buona profondità nel ruolo di pilone destro e in questi casi è giusto sfruttarla chiamando chi è sta al meglio.”

Il prossimo 28 ottobre lo staff tecnico azzurro annuncerà i nomi definitivi per le Autumn Nations Series del prossimo novembre. Rispetto ai 35 nomi della lista dei convocati per Verona ne verranno tagliati due, portando il totale a 33.

Intanto, in raduno ci sono nomi nuovi che lottano per ottenere un posto con la maglia azzurra. Tra gli avanti, reparto di specializzazione di Andrea Moretti, sono in tre: Luca Andreani, Lorenzo Cannone, Gabriele Venditti.

“I nostri metri per la selezione sono basati sul merito, sul minutaggio, sulla capacità dei giocatori di essere fit e sulla funzionalità in base al tipo di squadra che vogliamo avere in relazione alle sfide che affrontiamo. Luca Andreani e Lorenzo Cannone hanno dimostrato il loro valore con un ottimo inizio stagione, hanno un ottimo minutaggio e in campo si sono guadagnati la convocazione nella squadra che questa settimana prepara i test match di novembre. La loro selezione è quindi una naturale evoluzione del loro percorso in stagione fino ad adesso.”

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“Per quanto riguarda invece Gabriele Venditti, anche lui ha avuto un discreto minutaggio in alcune partite. Con lui però l’idea è di inserirlo in questo contesto per vedere come reagisce a una certa intensità e a diversi tipi di difficoltà fisiche, mentali e tecniche. Il potenziale che lui ha è sicuramente molto interessante. Sappiamo che probabilmente su certi aspetti deve ancora fare un passo in avanti, ma questo tipo di convocazioni servono anche a dare ulteriore stimoli per proseguire un percorso di crescita.”

Percorso di crescita che, al di là dei singoli, coinvolge anche il collettivo. A novembre, l’Italia vuole andare a caccia di risultati importanti, a partire dalla sfida con Samoa del 5 novembre. Il 12 e il 19, però, le sfide ad Australia e Sudafrica rappresentano salite difficili da scalare per la quattordicesima squadra del ranking mondiale.

Moretti, con concretezza: “Noi ci alleniamo e ci prepariamo per vincere ogni gara. Siamo consapevoli della difficoltà delle sfide a cui andiamo incontro, ma ragionare solo in termine di vincere o perdere lascia il tempo che trova: dobbiamo meritarcelo sul campo. Per questo il nostro obiettivo deve essere quello di essere competitivi per tutti gli 80 minuti con continuità, match dopo match. Quando siamo in grado di rimanere dentro la partita per tutto l’incontro, poi ci apparecchiamo la tavola perché possa accadere qualcosa come negli ultimi 2 minuti a Cardiff.”

“Ciò che dobbiamo cercare di migliorare è farlo con più continuità, perché siamo stati spesso ondivaghi, basti pensare al Galles da una parte e alla Georgia dall’altra, dove non ci siamo fatti trovare pronti o comunque abbiamo avuto delle difficoltà. E’ una questione di mentalità: scendiamo in campo ogni volta, quale che sia l’avversario, non per contenere ma per esprimere tutto il nostro potenziale. Ci sta avere un percorso di crescita non lineare: questa squadra si sta creando un’esperienza, che si costruisce inevitabilmente anche facendo errori.”

Lorenzo Calamai

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