Al Payanini Centre di Verona si è conclusa la conferenza stampa di presentazione delle Autumn Nations Serie 2022, che vedranno l’Italia sfidare Samoa, Australia e Sudafrica, rispettivamente il 5, il 12 e il 19 novembre fra Padova, Firenze e Genova.
Nel corso dell’evento, che si è aperto con una commemorazione dell’ex presidente federale Alfredo Gavazzi, a cui anche il presidente del CONI Giovanni Malagò e quello di Sport & Salute Vito Cozzoli hanno voluto dedicare cordoglio e parole, sono intervenuti il presidente federale Marzio Innocenti, il vicepresidente vicario e capodelegazione della nazionale Giorgio Morelli, il capitano della nazionale Michele Lamaro e il commissario Tecnico Kieran Crowley: ecco quali sono stati i loro punti di vista.
Giorgio Morelli: “Stiamo seguendo una direzione nuova per l’alto livello che crei un lavoro di sinergia e abbracci tante realtà del nostro rugby: dal Top10 alle franchigie, passando per i Centri di Formazione. In questo senso, vedendo anche quello che hanno fatto altre nazionali, come ad esempio l’Irlanda, è nata l’esigenza di avere altre rappresentative che andassero a sfidare squadre dei campionati stranieri o del medesimo rango per dare opportunità ai ragazzi di prendere dimestichezza con un livello di gioco più elevato”.
Michele Lamaro: ” Per noi ovviamente la prima partita, quella con Samoa, sarà fondamentale. Hanno delle individualità incredibili e questo dobbiamo sempre tenerlo a mente. Dobbiamo sapere bene cosa fare: il focus sarà sul saper controllare al meglio quello che sappiamo fare.
Successivamente sfideremo l’Australia: credo sia inutile star a pensare al loro ranking o al nostro, perché quello viene composto da una serie di fattori che non sempre fotografano il vero valore degli avversari.
Infine il Sudafrica: una partita che non ha bisogno di presentazioni, che sarà affascinante giocare.
Fare il capitano? Non mi pesa, se no non sarei qui. E’ un ruolo che mi piace svolgere: con i compagni c’è un rapporto di reciproca fiducia. Un leader a cui mi ispiro? Per caratteristiche e somiglianza nel ruolo, vi dico Richie McCaw”.
Kieran Crowley: “La settimana di preparazione che ci siamo messi alle spalle è stata molto importante per poter vedere i giocatori e operare delle scelte.
Questo trittico di sfide? Lo prepareremo, per metodologia, sempre allo stesso modo: studieremo gli avversari, andremo sul campo e cercheremo di trovare adattamenti e accorgimenti che ci consentano di fare del nostro meglio. E’ chiaro che Samoa, Australia e Sudafrica siano tre avversarie differenti, ma dobbiamo sempre trovare un’identità in tutte le cose che facciamo. La nostra sfida più importante sarà quella di essere consistenti e costanti durante tutte e tre le settimane andando a raccogliere i frutti del lavoro fatto in settimana durante le partite del sabato
Garbisi? E’ stato selezionato come numero 10 e noi crediamo che dia il meglio da mediano d’apertura. Quella da primo centro può essere un’opzione che ci teniamo: non dimentichiamo però che a Montpellier questa cosa è nata da un’esigenza, visto l’elevato numero di infortuni che hanno avuto nella formazione francese”.
Infine il presidente della FIR, Marzio Innocenti: “Lo ripeto, dobbiamo vivere i sogni con concretezza, ma per me l’obiettivo plausibile rimane quello di trovare due vittorie in questi Test Match”.
Poi, stuzzicato su altri temi, il numero uno della Federugby afferma: “Un Test Match al Sud Italia? In questo momento non ci sono gli impianti adeguati per farlo, anche perché gli standard richiesti da World Rugby sono sempre più elevati, sia che si tratti di nazionali maggiori maschili, femminili o Under 20. Non è che la federazione non voglia andare al Sud: questa cosa ci fa male e non è assolutamente vera, a riprova di questo c’è che stiamo per chiudere un accordo con San Benedetto del Tronto, anche se sappiamo – si rivolge ai giornalisti – che non è il Sud geografico che intendente voi. Al momento riteniamo che la cosa più importante sia quella di aiutare i club del territorio e poi pensare a degli eventuali Test Match”.
Una sorpresa: “Ogni anno sento ricordare Italia-All Blacks disputata a San Siro. Sapete, anche Italia-Sudafrica avremmo voluto giocarla li, ma dopo un primo approccio è arrivato il veto delle squadre di calcio della città. In un futuro non troppo lontano speriamo di emulare quella storica partita”.
Su Minozzi: “Non entro nel merito tecnico, per quello dovete chiedere a Crowley, ma credo che Matteo possa essere un’importante risorsa della nazionale. E’ chiaro però che dovrà trovare una squadra per giocare, al netto di quello che gli è successo con i Wasps: un evento non fortunato che mi fa pensare a quante volte sento persone che pensano che sia opportuno, anche nel rugby italiano, pensare di fare il passo più lungo della gamba senza conseguenze. Come Federazione ci siamo attivati sentendo Benetton e Zebre: ora sta all’entourage del giocatore e alle due franchigie provare a trovare un accordo”.
Sulla nazionale femminile che si appresta a giocare i quarti di finale della Rugby World Cup: “Ringraziamo tutti gli organi sportivi, dal CONI in giù, che hanno fatto i complimenti alle ragazze per l’obiettivo raggiunto dei quarti di finale. Mi sono piaciute sempre durante questa Coppa del Mondo, sia quando hanno vinto sia quando hanno perso e anche quando hanno vinto senza trovare piena soddisfazione, come ad esempio è successo col Giappone, nonostante avessero colto lo storico traguardo e obiettivo di essere fra le migliori otto. Hanno fame e questo fa capire perchè sono arrivate fino a questo punto: ora attendiamo con trepidazione l’incontro con la Francia”.
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