Coppa del Mondo femminile: Azzurre, ci avete resi orgogliosi. E adesso ripartiamo dalle giovani

Questa avventura non deve rimanere fine a se stessa, ma deve essere da esempio e ispirazione per i ragazzi e le ragazze che vogliono e vorranno giocare a rugby in Italia

Coppa del Mondo femminile: Azzurre, ci avete resi orgogliosi. E adesso ripartiamo dalle giovani (ph. World Rugby)

Coppa del Mondo femminile: Azzurre, ci avete resi orgogliosi. E adesso ripartiamo dalle giovani (ph. World Rugby)

Il Mondiale dell’Italia finisce al Northland Events Centre di Whangarei, al cospetto di una Francia ancora troppo forte in partite come queste, ed è arrivato il momento dei bilanci. L’esempio da seguire è questo gruppo unito e compatto che ha fatto la storia, guidato da un’Elisa Giordano autrice di un torneo strepitoso, in campo e fuori come capitana. L’esempio da seguire è il recupero incredibile di Manuela Furlan, che alla fine è riuscita a scendere in campo nonostante un infortunio che sembrava impossibile da guarire in così poco tempo. L’esempio da seguire è il gruppo di ragazze che pur non avendo mai giocato non ha mai fatto mancare il proprio apporto a bordo campo.

Adesso non è il momento di fermarsi, non dopo un ciclo di risultati stupendo e culminato con la storica qualificazione ai quarti del Mondiale, e che ha visto l’Italia conquistare traguardi incredibili come il secondo posto al Sei Nazioni e la quinta posizione nel ranking. Quanto fatto vedere dalle azzurre in Nuova Zelanda può e deve essere di ispirazione per tante ragazze e tanti ragazzi che si sono appassionati alla palla ovale grazie a questo torneo.

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Ed è proprio dalle giovani che questa Italia deve ripartire, fin dal prossimo Sei Nazioni. Dopo aver fatto la conta delle veterane che resteranno, infatti, sarà il momento di dare le chiavi di questa squadra in mano alla generazione che negli ultimi anni ha conquistato un ruolo di rilievo in questa squadra, da Giada Franco a Francesca Sgorbini, da Sara Tounesi a Vittoria Ostuni Minuzzi, passando per Aura Muzzo e Beatrice Veronese.

E poi sarà il momento di lanciare per davvero tante ragazze che in quest’ultima stagione si sono fatte trovare pronte quando serviva: dalla già spesso presente D’Incà a Seye, che si è conquistata la ribalta con due belle partite contro Canada e Giappone, passando per la mediana del futuro Granzotto-Stevanin e da Vittoria Vecchini, che si è imposta come cambio fisso e affidabile di Melissa Bettoni.

Non sappiamo ancora se sarà sempre Andrea di Giandomenico a guidare questo gruppo, né con quale ruolo, ma chiunque verrà dopo di lui avrà la responsabilità di completare il ricambio generazionale, l’onore di avere a che fare con un gruppo di giocatrici di grande qualità e l’onere di dover confermare un ciclo di risultati di altissimo livello. Non sarà facile, e magari all’inizio potrebbero esserci delle fisiologiche difficoltà, ma è importante che restare uniti e dare sostegno a chi sta facendo un lavoro incredibile, senza scendere dal carro alle prime difficoltà.

Di questa avventura resta un mese di emozioni che queste ragazze ci hanno fatto vivere, e un quarto di finale del quale le ragazze devono essere orgogliose, perché noi lo siamo.

Francesco Palma

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