L’ex apertura neozelandese non risparmia critiche alla squadra, dopo la prestazione zoppicante di Tokyo
Non è un anno facile per gli All Blacks, questo ormai si è capito. E la vittoria ottenuta a fatica a Tokyo per 38-31 contro un Giappone mai domo non ha certo migliorato la situazione. La partita è rimasta in bilico fino all’ultimo, e negli ultimi 10 minuti i neozelandesi hanno davvero corso il rischio di perderla per davvero, con un vantaggio di soli 4 punti diventato poi di 7 solo a tempo scaduto.
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Tra le tante critiche, quella più eloquente arriva dall’ex apertura Carlos Spencer (35 caps per lui con la Nuova Zelanda) che non è stato leggero nei confronti dell’attacco degli All Blacks: “Siamo monodimensionali, il nostro gioco d’attacco è troppo prevedibile e si svolge solo all’interno del canale dei 15 metri, è frustrante” ha detto a Sky Sport NZ, come riportato da PlanetRugby.
“Scott McLeod (assistente allenatore degli All Blacks, ndr) ha detto che l’obiettivo è giocare per linee dirette, ma non sono sicuro che sia la risposta giusta. Abbiamo cercato di farlo, di essere diretti, ma in realtà abbiamo semplicemente reso più facile la vita al Giappone” aggiunge l’ex apertura All Blacks.
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Secondo Spencer, la strada da seguire è un’altra: “Dobbiamo avere più innovazione, credo che la nostra mentalità sia sbagliata, è da lì che bisogna cambiare. Siamo una squadra molto più forte di quella che si è vista in campo, ma gli allenatori e i giocatori devono prendersela sulle spalle”.
Certamente non è un gran periodo degli All Blacks, che saranno anche costretti a cambiare capitano a causa dell’infortunio di Sam Cane.
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Le prossime sfide saranno sabato prossimo a Cardiff contro il Galles, poi a Edimburgo contro la Scozia (domenica 13 novembre) e infine sabato 19 si giocherà a Twickenham contro l’Inghilterra.
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