Nonostante il ricco programma del weekend, la gara degli Azzurri è una delle più interessanti del fine settimana
In un programma di partite a dir poco ricco, dove spiccano l’accesa rivalità di Galles-Nuova Zelanda e la sfida ai vertici del ranking mondiale di Irlanda-Sudafrica, la partita che apre le danze del sabato internazionale fra Italia e Samoa (diretta Sky Sport Arena e TV8 dalle 14:00) rimane una delle gare più interessanti del weekend di test match. E non solo per i tifosi azzurri, ansiosi di vedere la propria squadra di nuovo alle prese con una nazionale che gravita nella stessa area del ranking, ma per tutti gli appassionati a livello globale.
Per entrambe è un test importante. L’Italia è un cantiere aperto capace di regalarsi la prima vittoria al Sei Nazioni dopo 7 anni e la prima sconfitta di una Tier 1 contro la Georgia, una squadra in costruzione che ha fra i propri ranghi un tasso di talento e una profondità superiori a quello dei propri immediati predecessori in maglia azzurra. Samoa, dopo diversi anni di oblio, è ripartita da una delle colonne a cavallo fra Anni Zero e Anni Dieci, Seilala Mapusua, e sta crescendo a ritmo impressionante, beneficiando anche delle nuove regole sull’eleggibilità approvate dalla federazione internazionale.
Gli Azzurri sono 14esimi nel ranking mondiale, i samoani undicesimi. Entrambe le formazioni gravitano in quell’area grigia che i tifosi hanno preso a chiamare Tier 1.5, per esprimere quelle squadre che solitamente fanno fatica a trovare vittorie contro le nove migliori al mondo, ma al contempo sono ad un livello nettamente superiori alle altre squadre di seconda fascia come possono essere Spagna, Uruguay, Portogallo. Una partita dal risultato incerto fra due potenziali sorprese dell’immediato futuro del rugby internazionale.
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Le similitudini fra i due movimenti finiscono qui. Trovandosi le Samoa grosso modo agli antipodi rispetto all’Italia, non c’è altro che possano avere in comune. La squadra ospite ama un gioco per linee dirette, puntando principalmente sulle caratteristiche individuali di forza ed esplosività dei propri atleti, quella di casa si esalta nelle situazioni collettive, dove il tutto è più della somma delle singole parti.
Samoa non ha avuto molto tempo per preparare la tournée europea, ma può comunque contare su una solida settimana di raduno a Londra prima di arrivare in Italia. La loro efficacia nelle situazioni di conquista, quelle che si rodano nelle fasi di preparazione agli incontri, sarà cruciale per loro.
Italia-Samoa, infatti, è una gara che si giocherà sul predominio del possesso. La squadra che riuscirà ad essere più precisa nelle fonti del gioco (rimessa laterale, mischia ordinata, calci d’invio e rinvio) e più capace di conservare il pallone nell’area del contatto, potrà spuntare le armi offensive avversarie lasciando l’attacco altrui senza opportunità di far male, ancor prima di concedersi possibilità realizzative.
A questo tema chiave se ne aggiungono altri due fondamentali: il gioco tattico e il dominio della collisione.
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L’utilizzo di un preciso gioco al piede è essenziale per entrambe, per risalire il campo senza troppa fatica e per impedire contrattacchi da parte dei due triangoli allargati avversari, entrambi pericolosi. Per l’Italia in particolare, formazione che delle due è quella che vuole giocare meno gioco rotto possibile.
Nello scontro fisico sulla linea l’altro aspetto decisivo: se l’Italia riuscirà a non concedere avanzamento al gargantuesco pacchetto samoano, potrà mettere pressione sulla linea mediana che rappresenta forse il punto debole della squadra isolana e impedire loro di giocare il rugby istintivo e immediato che li contraddistingue; allo stesso modo, gli Azzurri spesso faticano a tenere viva la fase offensiva a lungo a causa di un attacco lacunoso in capacità di avanzare e efficacia dei sostegni al portatore sul punto d’incontro, per cui vincere la lotta fisica nel portare avanti il pallone diventa indispensabile per mettere in difficoltà la difesa avversaria. Per Samoa, naturalmente, vale l’esatto contrario.
Si tratta della gara più importante delle Autumn Nations Series per l’Italia, quella che non si può sbagliare, quella per cui serve una preparazione mentale perfetta. Un’occasione per tutti di dimostrare una crescita e un percorso in fase di progressione. Da una vittoria contro Samoa si costruisce un novembre positivo, da una seconda sconfitta consecutiva contro una squadra fuori dalla top 10 del rugby mondiale ci si rialza con difficoltà.
Italia: 15 Tommaso Allan, 14 Pierre Bruno, 13 Juan Ignacio Brex, 12 Luca Morisi, 11 Montanna Ioane, 10 Paolo Garbisi, 9 Stephen Varney, 8 Lorenzo Cannone, 7 Michele Lamaro (c), 6 Manuel Zuliani, 5 Federico Ruzza, 4 David Sisi, 3 Simone Ferrari, 2 Giacomo Nicotera, 1 Danilo Fischetti
A disposizione: 16 Gianmarco Lucchesi, 17 Ivan Nemer, 18 Pietro Ceccarelli, 19 Niccolo Cannone, 20 Toa Halafihi, 21 Manfredi Albanese, 22 Enrico Lucchin, 23 Tommaso Menoncello
Samoa: 15 Danny Toala, 14 Alapati Leiua, 13 Ulupano Seuteni, 12 D’Angelo Leuila, 11 Nigel Ah Wong, 10 Rodney Iona, 9 Ereatara Enari, 8 Fritz Lee, 7 Jordan Taufua, 6 Theo McFarland, 5 Chris Vui, 4 Brian Alainuuese, 3 Michael Alaalatoa (c), 2 Seilala Lam, 1 Jordan Lay
A disposizione: 16 Manu Leiataua, 17 Nephi Leatigaga, 18 Jeffery Toomaga-Allen, 19 Taleni Seu, 20 Tala Gray, 21 Jonathan Taumateine, 22 Duncan Paia’aua, 23 Tomasi Alosio
Lorenzo Calamai
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