I nostri voti dopo lo splendido successo degli azzurri contro gli isolani nel primo test match di novembre
L’Italia vince e convince a Padova, battendo Samoa per 49-17 nel primo test match delle Autumn Nations Series. Ecco i nostri voti e i nostri giudizi sul bellissimo match disputato dagli azzurri.
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Autumn Nations Series: le pagelle di Italia-Samoa
Tommaso Allan 8 – Non era il suo ruolo, ma non si è notato. Due placcaggi fondamentali nel momento di maggior pressione samoana, poi tanta concretezza sulle palle alte e nel gioco al piede. Ciliegina sulla torta: perfetto dalla piazzola. Prestazione sontuosa. Non cede nemmeno quando Ah Wong tenta di decapitarlo: 10 minuti fuori come da protocollo e poi di nuovo in campo.
Pierre Bruno 8 – In attacco è inarrestabile. Segna due mete col meglio del suo repertorio: nella prima salta come un birillo il diretto avversario, nella seconda è come sempre il più veloce di tutti sui palloni vaganti. Gli tocca fare anche l’estremo per un po’, e lo fa bene. Piccolo neo, esagera un po’ andandosi a isolare in occasione della seconda meta samoana e in difesa sbaglia qualche placcaggio di troppo, ed è una cosa che va registrata in vista di Australia e Sudafrica, ma uno che segna così all’Italia serve come il pane.
Juan Ignacio Brex 8.5 – Chi ha detto che sa solo difendere? Chiaramente è la specialità della casa, e anche stavolta non è da meno, ma in attacco trova l’intervallo perfetto per segnare la prima meta, e nella seconda è lui ad avviare l’azione. Ad oggi è imprescindibile per questa Nazionale.
Luca Morisi 7.5 – L’esperienza inglese gli ha fatto benissimo. Gioca spesso da secondo ricevitore, smistando palloni agli altri trequarti e giocando con grande intelligenza. Bentornato.
Montanna Ioane 8 – Risponde sul campo a chi si chiedeva se si potesse fare a meno di lui. È il solito, inarrestabile, Monty Ioane. Oltre alla doppietta, va come sempre a cercarsi palloni in mezzo al campo e a togliere le castagne dal fuoco quando necessario.
Paolo Garbisi 7.5 – In cabina di regia è ormai una garanzia. A Montpellier Saint-André lo usa come centro: problemi suoi, perché a Padova con la 10 sulle spalle non sbaglia praticamente nulla.
Stephen Varney 8.5 – Non avrà la cilindrata dei giorni migliori, causa scarso minutaggio in Premiership, ma il talento non scompare mai, e lui ne ha da vendere. Fa viaggiare gli azzurri sempre con il giusto ritmo, ispira la manovra offensiva con passaggi sempre ben portati (quello per la meta di Cannone è un capolavoro) e al piede è praticamente perfetto, mettendo perennemente in crisi il triangolo allargato samoano. Speriamo che dalle parti di Gloucester abbiano visto la partita.
Lorenzo Cannone 8 – Esordio da incorniciare per il più piccolo dei fratelli Cannone, sempre meno grezzo e sempre più concreto, con tanto di meta al primo cap in azzurro. Un’altra opzione in più in un ruolo dove gli azzurri sono ampiamente al livello delle grandi.
Michele Lamaro 7.5 – Parte male con un placcaggio non chiuso che innesca il primo assalto di Samoa, poi però tira fuori tutto quello che serve per guidare i suoi a un successo strameritato. E stavolta anche le scelte tattiche sono ineccepibili: si piazza quando c’è da piazzare, e si cerca il bersaglio grosso quando è il momento.
Manuel Zuliani 7.5 – Quaranta minuti di placcaggi e lavoro, per una partita da veterano. E invece ha solo 22 anni. Il futuro è tutto suo.
Federico Ruzza 8 – Cos’altro c’è da dire? Ha una capacità di giocare l’uno contro uno che pochi altri italiani hanno, in rimessa laterale è una garanzia e in mezzo al campo è la solita furia. Clonatelo.
David Sisi 7.5 – Ci mette fisico, grinta e testa, in una partita che davanti si preannunciava difficile fa un lavoro fondamentale per renderla molto più facile del previsto.
Simone Ferrari 7.5 – A destra serviva sicurezza, e da lui è arrivata. Mancava da troppo tempo in Nazionale, e in alcune partite si è sentita la sua assenza.
Giacomo Nicotera 7.5 – Bene al lancio, bene in mischia, bene in mezzo al campo. Non abbiamo informazioni sul suo terzo tempo, ma per logica pensiamo che sia andato bene anche lì.
Danilo Fischetti 8 – In mischia aveva di fronte Alaalatoa, non propriamente il primo trovato per strada. Era forte già prima, ma l’esperienza in Inghilterra lo ha ulteriormente migliorato. In mezzo al campo è la solita macchina placcatutto.
A disposizione:
Gianmarco Lucchesi 7 – Quello del tallonatore è un ruolo dove si comincia ad avere un po’ di concorrenza, se si pensa che fuori dai 23 è rimasto Bigi e alle Zebre c’è un Manfredi in netta ripresa. Il giocatore del Benetton però si fa trovare pronto, come sempre.
Ivan Nemer 6.5 – Uno come lui che fa praticamente da terza aggiunta in campo è fa sempre comodo. In mischia fa un po’ fatica nel finale di partita.
Pietro Ceccarelli 6.5 – Come Nemer, voto condizionato da qualche calcio concesso nel finale, ma anche a lui – come tutti – non gli si può dire nulla dopo una prestazione così.
Niccolo Cannone 7 – Da impact player funziona. Oggi è entrato quando il match era già abbastanza indirizzato, ma nelle prossime partite il suo contribuito sarò fondamentale.
Toa Halafihi 7 – Se si tratta di fare a sportellate il suo apporto lo dà sempre, non è nel suo periodo di forma migliore, ma contro Australia e Sudafrica servirà.
Manfredi Albanese 7 – Entra quando c’è da gestire il vantaggio, e lo fa bene, con giocate sempre ben calibrate. Il problema dei mediani di mischia nell’Italia è solo nel minutaggio, perché la qualità c’è eccome, se pensiamo che fuori ci sono anche Garbisi e Fusco.
Enrico Lucchin 6.5 – Un esordio così è sempre da incorniciare. Lui ci mette del suo, con il solito grande lavoro palla in mano e in difesa.
Tommaso Menoncello 7 – Entra in campo a freddo nel primo tempo, ma non lo dà a vedere perché entra subito nella partita. Ritorna in campo nella ripresa, con sprazzi di grande talento. A volte esagera andando a fare a sportellate coi samoani, non propriamente la scelta migliore, ma è un altro che in queste settimane sarà utilissimo.
C.T. Kieran Crowley 8 – Il piano di gioco è ben studiato: reggere la sfuriata samoana con una grande difesa e poi reagire giocando palla in mano e con un gioco al piede pensato per mettere pressione al triangolo allargato isolano, e i suoi ragazzi lo applicano alla perfezione. Spettacolari le 3 difese da drive nei primi minuti: merito dei giocatori e di tutto lo staff, al quale va lo stesso voto.
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Francesco Palma
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