Sabato ultima partita poi il santone neozelandese saluterà il mondo del rugby giocato. L’addio di un gigante di questo sport
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Graham Henry dice basta: la leggenda All Blacks sta per chiudere una carriera infinita ph. Sebastiano Pessina
Una delle più grandi leggende del mondo ovale sta per salutare definitivamente la compagnia e ritirarsi dopo oltre 50 anni di carriera: sabato infatti la finale della Coppa del Mondo femminile sarà l’ultima partita che vedrà coinvolto Graham Henry, poi basta. A 76 anni quindi quello di “mentore” di Wayne Smith sarà il suo ultimo ruolo ricoperto ufficialmente.
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Dopo una carriera da giocatore buona ma non clamorosa, è da allenatore che Graham Henry è entrato tra le leggende ovali come allenatore, mettendo insieme risultati difficili da replicare. NPC a raffica in Nuova Zelanda, poi dal 1998 al 2002 il Galles condotto anche a una serie di 11 vittorie consecutive. Nel 2001 ha diretto i British and Irish Lions nella serie persa 2 a 1 in Australia, contro però dei Wallabies molto diversi (e infinitamente più forti) rispetto a quelli visti negli ultimi lustri. Il suo capolavoro però l’ha fatto alla guida degli All Blacks tra il 2004 e 2011.
L’ultima non è una stagione casuale visto che con la Nuova Zelanda ha vinto il Mondiale casalingo, in mezzo ci ha messo svariati Tri Nations e soprattutto il 3 a 0 ai British and Irish Lions nel 2005, oltre anche alla sconfitta con la Francia nel torneo iridato 2007. 103 partite e 88 vittorie alla guida degli All Blacks sono numeri che fanno capire la sua grandezza.
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Finita l’esperienza tutta nera è “scalato” al ruolo di assistente e consulente per Argentina, Leinster, Auckland e ora le Black Ferns. Fino a sabato appunto, quando la finale con l’Inghilterra segnerà la fine della sua carriera. Graham Henry ha detto ai media neozelandesi: “Ormai sono arrivato a 76 anni e non posso certo essere sempre al massimo, è arrivato il giusto momento per dire basta”.
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