Sabato ultima partita poi il santone neozelandese saluterà il mondo del rugby giocato. L’addio di un gigante di questo sport
Una delle più grandi leggende del mondo ovale sta per salutare definitivamente la compagnia e ritirarsi dopo oltre 50 anni di carriera: sabato infatti la finale della Coppa del Mondo femminile sarà l’ultima partita che vedrà coinvolto Graham Henry, poi basta. A 76 anni quindi quello di “mentore” di Wayne Smith sarà il suo ultimo ruolo ricoperto ufficialmente.
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Dopo una carriera da giocatore buona ma non clamorosa, è da allenatore che Graham Henry è entrato tra le leggende ovali come allenatore, mettendo insieme risultati difficili da replicare. NPC a raffica in Nuova Zelanda, poi dal 1998 al 2002 il Galles condotto anche a una serie di 11 vittorie consecutive. Nel 2001 ha diretto i British and Irish Lions nella serie persa 2 a 1 in Australia, contro però dei Wallabies molto diversi (e infinitamente più forti) rispetto a quelli visti negli ultimi lustri. Il suo capolavoro però l’ha fatto alla guida degli All Blacks tra il 2004 e 2011.
L’ultima non è una stagione casuale visto che con la Nuova Zelanda ha vinto il Mondiale casalingo, in mezzo ci ha messo svariati Tri Nations e soprattutto il 3 a 0 ai British and Irish Lions nel 2005, oltre anche alla sconfitta con la Francia nel torneo iridato 2007. 103 partite e 88 vittorie alla guida degli All Blacks sono numeri che fanno capire la sua grandezza.
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Finita l’esperienza tutta nera è “scalato” al ruolo di assistente e consulente per Argentina, Leinster, Auckland e ora le Black Ferns. Fino a sabato appunto, quando la finale con l’Inghilterra segnerà la fine della sua carriera. Graham Henry ha detto ai media neozelandesi: “Ormai sono arrivato a 76 anni e non posso certo essere sempre al massimo, è arrivato il giusto momento per dire basta”.
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