Avviata un’inchiesta che riguarda il comitato organizzatore. Le accuse riguardano favoritismo e corruzione
Il Parquet National Financier (la procura giudiziaria nazionale per i reati economici, d’ora in poi PNF) ha comunicato di aver effettuato una perquisizione negli uffici della Rugby World Cup 2023.
Secondo un comunicato ufficiale, i gendarmi transalpini hanno agito in linea con una inchiesta preliminare sulla gestione del comitato organizzatore della coppa del mondo, con accuse di favoritismo, clientelismo e corruzione nei confronti dei vertici del gruppo.
L’inchiesta è iniziata a ottobre, ma l’azione di controllo sulla dirigenza del comitato organizzatore è stata avviata dal governo francese già in estate, quando la ministra dello sport Amélie Oudéa-Castéra aveva definito “pratiche gestionali allarmanti” quelle messe in pratica dall’ex direttore del comitato organizzatore Claude Atcher, rimosso dal suo incarico il mese scorso.
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L’attuale investigazione, però, non è collegata al processo per corruzione per il quale Claude Atcher è fra gli accusati insieme al presidente della FFR Bernard Laporte e all’uomo d’affari Mohed Altrad. Il verdetto di quest’ultimo è infatti ancora atteso dopo un lungo processo andato in scena a fine settembre.
In ogni caso, la perquisizione e l’inchiesta avviata in questi giorni riguardano le attività del comitato organizzatore della coppa del mondo nel periodo in cui Atcher è stato direttore. Lo ha affermato un comunicato dell’attuale dirigenza del comitato.
La Rugby World Cup 2023 prenderà le mosse il prossimo 8 settembre. Chissà se per quella data ci saranno ulteriori e conclusivi sviluppi alle indagini attualmente in corso.
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