A Firenze gli Azzurri hanno battuto l’Australia per la prima volta
Un pomeriggio storico per il rugby italiano quello vissuto dai tifosi presenti all’Artemio Franchi di Firenze e davanti alle televisioni: gli Azzurri hanno finalmente battuto i Wallabies per la prima volta al termine di una partita al cardiopalma, chiusa sul punteggio di 28-27.
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Ange Capuozzo 9 – Al ritorno in nazionale dopo l’assenza nel match contro Samoa, l’estremo si riprende la propria maglia mettendo in mostra una prestazione con i fiocchi, senza macchia nel gioco aereo e rappresentando sempre un valore aggiunto in fase offensiva, oltre ad essere impreziosita da due marcature personali in cui la sua rapidità ha fatto la differenza.
Pierre Bruno 8 – Segna sempre, Pierre Bruno. Apre le marcature per gli Azzurri e poi con le unghie, i denti e la voglia mette una pezza alle sue lacune difensive, rifiutandosi di far galoppare Tom Wright, pericolo numero uno sul suo lato del campo.
Juan Ignacio Brex 7,5 – Il secondo centro azzurro si esalta quando c’è da trasformarsi in tagliola e falciare avversari, rivelandosi come sempre un difensore di timing e impatto straordinari. Nella ripresa macchia la sua prestazione con un grave passaggio in avanti su una grossa superiorità numerica al largo.
Luca Morisi 8 – Prestazione di grande qualità del giocatore dei London Irish. Assist perfetto per la prima meta. Nella seconda il suo passaggio prendi-e-dai è tocco per palati fini. In mezzo tanta solidità, quasi che il suo cambio a inizio ripresa con Menoncello sembra arrivi troppo presto, avrebbe potuto dare ancora. 11 placcaggi in 47 minuti.
Monty Ioane 8 – Stavolta non gli toccano compiti di finalizzazione, ma viene coinvolto nel gioco offensivo nel momento in cui lascia la sua zona di competenza per aggiungersi alla linea. E infatti nella seconda meta inizia l’azione della linea arretrata ricevendo da Allan, nella terza firma l’assist per Capuozzo. Suo il contrattacco che porta al giallo di Gordon nel primo tempo, oltre ad un placcaggio ai lacci delle scarpe di Nawaqanitawase che salva la situazione.
Tommaso Allan 7,5 – Una partita eccellente dal punto di vista della regia. Compie sempre le giuste scelte di gioco sia a livello tattico che strategico. Mezzo punto in meno per aver lasciato sul campo 11 punti al piede da posizioni non troppo complesse.
Stephen Varney 7 – Incappa in qualche errore verso il termine del primo tempo e passa ad Allan un pallone alle caviglie nel momento in cui è necessaria una liberazione pulita a 15′ dalla fine della partita. Molto volitivo in fase difensiva, si gioca comunque tutti gli 80′ a dimostrazione della sua importanza.
Lorenzo Cannone 8,5 – Darcy Swain lo abbranca e gli fa perdere il pallone, l’Australia ricuce e si rimette in lotta per la partita. Questa è l’unica minima sbavatura di una partita sensazionale, fatta soprattutto di placcaggi trancianti e lotta nel punto d’incontro. Costringe gli avversari a due tenuti e si butta in un paio di controruck determinanti.
Michele Lamaro 7 – Oltre alla solita, arcigna attitudine difensiva, il numero 7 azzurro si conferma anche un giocatore con una bella sensibilità nelle mani. E’ uno dei migliori nei pull back passes fatti in velocità, attirando la difesa. Finisce con 7 passaggi fatti, la cifra più alta per un giocatore che non gioca nella linea mediana.
Sebastian Negri 6,5 – Non è al top del suo rugby e lo sa. Si danna in giro per il campo mettendoci tutto il proprio corpo in ogni situazione, portando avanti ogni pallone che può. Perde un paio di palloni importanti in attacco.
Federico Ruzza 8 – 12 placcaggi, 8 cariche e la consueta, principesca regia della rimessa laterale, portata a casa. Una prestazione gigantesca per un giocatore sempre più cruciale, una sorta di barometro azzurro: quando gioca bene, la squadra gioca bene.
Niccolò Cannone 8 – Forse la miglior prestazione in nazionale dell’enfant du pays di giornata, che ha distribuito sberle a destra e a sinistra, sobbarcandosi una montagna di lavoro oscuro.
Simone Ferrari 7,5 – Quarantasette minuti di qualità da parte del pilone destro azzurro, impegnato soprattutto nell’assistere i compagni portatori di palla.
Gianmarco Lucchesi 9 – Una partita stratosferica del tallonatore del Benetton, che compie 15 placcaggi, recupera il pallone che porta alla seconda meta ed è lo stesso a tornare a lavorare sul pull back pass che innesca la linea arretrata. Disturba ogni possesso australiano, porta avanti il pallone e si spara pure un break da 40 metri prima di uscire.
Danilo Fischetti 7,5 – Al pari di Ferrari si sciroppa tantissimo lavoro nel punto d’incontro, al servizio della squadra, aiutato anche dal suo atletismo nell’essere sempre presente dove serve.
A disposizione
Giacomo Nicotera 7 – Grande maturità e attitudine nel suo ingresso in campo, se dalla panchina escono giocatori così la prestazione della squadra continua a rimanere di alto livello.
Ivan Nemer 6,5 – Meno appariscente che in altre circostanze
Pietro Ceccarelli 7 – Entra e subito si impone contro il diretto avversario prendendosi un calcio di punizione che manda l’Italia in attacco
David Sisi 6,5 – Entra nel finale per dare il suo apporto di sostanza
Toa Halafihi 7 – Due palloni portati in maniera efficace per liberare gli Azzurri dalla pressione. Finisce acciaccato.
Alessandro Garbisi sv – Non entrato
Edoardo Padovani 6 – Entra per Allan a numero 10 e accusa un po’ la pressione del ruolo. Calcia malamente il primo piazzato che gli capita, poi fallisce il placcaggio su Neville nell’occasione dell’ultima meta. Il più sollevato dell’errore di Donaldson.
Tommaso Menoncello 6,5 – Porta avanti il primo pallone con la sua esuberante fisicità. Perde il sanguinoso pallone che concede l’ultimo possesso ai Wallabies.
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