I due azzurri analizzano il match di Marassi e il percorso azzurro in queste Autumn Nations Series
Sono terminate le Autumn Nations Series dell’Italia, che dopo aver battuto Samoa e Australia non è riuscita a replicare contro un Sudafrica che nel secondo tempo ha preso il largo dopo una partita di grande dispendio fisico. Il 63-21 finale non rende giustizia a quanto fatto dagli azzurri nei primi 50 minuti, ma rappresenta comunque un insegnamento per il futuro. Al termine del match, Lorenzo Cannone e Pierre Bruno hanno commentato la prestazione azzurra.
“Sapevamo che saremmo andati a scontrarci contro i campioni del mondo, e si è visto perché hanno una fisicità incredibile e se avanzano non li fermi più. Nel primo tempo siamo riusciti a frenarli sulla linea del vantaggio, ma quando abbiamo subito il loro avanzamento hanno potuto fare il loro gioco” dice Lorenzo Cannone, che poi prosegue.
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“Usciamo da Marassi consapevoli di poter fare ancora di più: ripartiamo dal primo tempo con la consapevolezza di potercela giocare contro chiunque. Il pubblico è stato il sedicesimo uomo in campo: 26mila spettatori si sono fatti sentire e faccio un grandissimo ringraziamento a tutti loro”.
È stata una giornata particolare anche per Pierre Bruno, che non solo è sceso in campo nella sua città, Genova, ma al termine della partita ha anche chiesto alla sua fidanzata di sposarlo: “Una giornata indescrivibile che mi rimarrà per sempre nel cuore. C’erano la mia famiglia, i miei amici e la mia ragazza a cui ho chiesto la mano, e quindi non dimenticherò mai questa giornata”.
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“Sono contento delle prestazioni fatte nelle prime due partite e del fatto che Kieran Crowley mi abbia dato fiducia. Oggi non ho fatto la mia miglior partita e potevo fare meglio, il Sudafrica ci ha messo tanta pressione, però il gruppo è solido e sono sicuro che in futuro faremo grandi cose” conclude l’ala delle Zebre.
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