Il capitano degli Springboks: “La gente si aspetta una vittoria con l’Inghilterra. Non possiamo ottenerla inventando scuse”
Le Autumn Nations Series del Sudafrica non sono ancora terminate. Manca infatti l’ultima sfida, a Twickenham contro l’Inghilterra, ma a tenere banco oltre alla partita è ancora una volta il caso Rassie Erasmus. Il Director of Rugby degli Springboks è stato infatti squalificato per due partite dopo aver criticato in maniera irrispettosa l’operato degli arbitri in Francia-Sudafrica. Erasmus ha saltato il match con l’Italia e non sarà a Twickenham per Inghilterra-Sudafrica (diretta su Sky Sport Arena e NOW alle 18.30).
Alla vigilia del match, il Times ha intervistato il capitano del Sudafrica, Siya Kolisi, ma non si è parlato solo della partita, ma anche e soprattutto di Rassie Erasmus: “In realtà non vorrei parlarne perché è una cosa molto delicata, qualsiasi cosa io dica potrebbe essere riportata nella maniera sbagliata, ma più questo caso va avanti più stiamo imparando qualcosa, spero solo si risolva”.
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“Spero che questi momenti difficili possano essere usati per migliorare, da parte di tutti. Allenatori, dirigenti e World Rugby. Dal profondo del mio cuore spero che da tutto questo venga fuori qualcosa di positivo, perché in questo momento non è una buona cosa per il rugby, in generale”.
A Kolisi è stato poi chiesto se l’atteggiamento di Erasmus potrebbe aver condizionato gli arbitri, in positivo o in negativo, nei confronti degli Springboks: “Non pensiamo che il mondo sia contro di noi – ha risposto il capitano – ogni squadra ha affrontato queste situazioni. Il nostro slogan è lasciare che la cosa più importante resti la più importante, e nel nostro caso la cosa più importante è il rugby. Tutto ciò che succede oltre è solo un’attrazione secondaria, nulla è più importante della squadra”.
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“La gente si aspetta una vittoria contro l’Inghilterra, non possiamo ottenerla inventando scuse” ha concluso Kolisi, che poi si è concentrato sull’aspetto tecnico della partita, in particolare sulla scelta di Eddie Jones di tenere in panchina molti giocatori importanti per usarli nel secondo tempo, come Ellis Genge e Luke Cowan-Dickie
“Quando abbiamo iniziato ad usare la bomb squad tutti la criticavano, adesso la usano tutti” ha commentato ridendo Kolisi: “Per il tipo di gioco che ha l’Inghilterra è una cosa molto funzionale, e ormai nel rugby è fondamentale avere dei ragazzi pronti a subentrare nel secondo tempo. La panchina è importante tanto quanto la squadra titolare”.
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