In un momento difficile per i Dragoni l’apertura suggerisce un cambio di rotta di una regola controversa
In un momento difficile a livello di risultati, il centurione del Galles Dan Biggar suggerisce come provare ad aumentare la competitività della Nazionale dei Dragoni. Secondo il mediano d’apertura di Northampton infatti la WRU dovrebbe abolire la regola secondo la quale solo chi ha più di 60 caps in nazionale può venire scelto se gioca in una formazione non gallese.
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Questo partendo da un presupposto che non lo riguarda, visto che lui ha maturato 102 caps, ma che potrebbe riguardare talenti del futuro come Louis Rees-Zammit (Gloucester), Christ Tshiunza (Exeter) e Tommy Reffell (Leicester), i quali non hanno ancora ufficializzato il loro futuro.
Proprio su Rees Zammit, Biggar (che le voci di mercato danno in direzione Tolone per la prossima stagione) ha parlato a RugbyPass dicendo: “Qualcuno può voler rimanere a giocare in Galles, e va bene, ma ci sono persone come me alle quali invece piacciono sfide diverse. Penso che sfidare grandi squadre ogni settimana possa essere un vantaggio, a me ha dato molto”.
“Perché non poter convocare dei giocatori gallesi che militano in Inghilterra? Noi siamo un paese piccolo, per come la vedo io non conta se uno ha 10 o 100 caps, se gioca a Gloucester o a Tolone, penso che dovremmo scegliere i migliori giocatori a prescindere da questo”.
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La regola delle 60 presenze è stata introdotta nel 2017 e pensata per incoraggiare i giocatori gallesi a giocare nelle quattro franchigie dello URC, con la WRU che può avere voce in capitolo su quanti match vengono effettivamente disputati dai giocatori “d’interesse” e controllarli maggiormente. Tutto questo mentre, oltre ai risultati deludenti arrivati nell’ultimo mese di novembre, il Galles potrebbe perdere la seconda linea Will Rowlands su cui ci sono forti interessi da parte di formazioni della Premiership. Non avendo ancora raccolto 60 caps potrebbe rimanere fuori dalle convocazioni gallesi del prossimo futuro.
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