“Kieran, ti piace come gioca l’Italia?”

L’inconsueta domanda del presidente della Federazione Italiana Rugby Marzio Innocenti al Commissario Tecnico

Kieran Crowley – ph. Sebastiano Pessina

Il rugby italiano ha vissuto un momento inconsueto nel corso della lunga conferenza stampa che i quadri del movimento hanno tenuto nella mattinata di venerdì 2 dicembre quando il presidente della Federazione Italiana Rugby Marzio Innocenti ha chiuso lo spazio riservato ai media per le domande chiedendo al Commissario Tecnico Kieran Crowley se gli piacesse, da tifoso e da appassionato di rugby prima ancora che da coach, come gioca la sua Italia.

La risposta dell’allenatore neozelandese dice molto dell’approccio che lo staff tecnico azzurro sta cercando di sviluppare da un anno a questa parte, con maggiore profitto nel corso delle Autumn Nations Series appena trascorse.

“Beh sì, mi piace – ha esordito Crowley – Guardate, quello che dobbiamo fare è giocare sui nostri punti di forza. Se guardo al rugby in generale, nel mondo, penso che siamo in un momento in cui i tifosi sono in una situazione di disillusione, di allontanamento. Nelle partite ci sono un sacco di pause, un sacco di calci dal box, e penso che noi come tecnici abbiamo la responsabilità di creare un rugby che i tifosi vogliano andare a vedere. Dobbiamo metter su uno spettacolo: questa è un’industria dell’intrattenimento, per certi versi.”

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“Sì, ci sono i test match. Sì, vanno vinti. Ma dobbiamo occuparci di come possiamo vincere. Ci sono squadre che possono vincere a forza di box kicks, ci sono altre che vincono giocando un rugby a 10 giocatori. Non credo che noi siamo fra queste, credo che l’Italia debba giocare un rugby a tutto tondo. Abbiamo cercato di svilupparlo e continueremo a farlo, abbiamo ancora tanta strada da fare, ma spero che possiamo continuare a costruire su quello che abbiamo fatto in queste Autumn Nations Series.”

Kieran Crowley si è anche espresso sull’imminente doppio derby di United Rugby Championship fra Zebre e Benetton: “Si tratta di una parte importante del rugby italiano. Vediamo i nostri giocatori uno contro l’altro, anche se in proposito è deludente che molte posizioni nelle formazioni delle squadre saranno ricoperte da giocatori non eleggibili per la nazionale, in particolare con il numero 9 e il numero 10.”

“Comunque vada rimane il fatto che si tratta di partite importanti per noi – ha insistito il CT – Se si prendono le Zebre, anche se non hanno ottenuto nessuna vittoria fino a questo momento, credo non stiano giocando male. Ci sono giocatori sui trequarti come Gesi e Pani che stanno facendo bene e avranno la loro opportunità di misurarsi contro i nostri internazionali dello stesso ruolo, come Padovani. Ecco quindi la grande rilevanza di queste due partite da un punto di vista delle nostre future selezioni.”

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