Il direttore di gara ha raccontato gli insulti e le minacce ricevute dalla propria famiglia dopo Francia-Sudafrica
Le polemiche scatenate da Rassie Erasmus dopo Francia-Sudafrica hanno fatto il giro del mondo, e chiaramente il principale destinatario degli attacchi è stato l’arbitro di quella partita, Wayne Barnes, considerato dal Director of Rugby degli Springboks principale responsabile della sconfitta per 30-26, con Du Toit espulso nel primo tempo.
Il direttore di gara inglese ha raccontato al podcast The Good, The Bad and The Rugby come lui e la sua famiglia hanno vissuto le giornate successive a quella partita.
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“Mia moglie Polly ha iniziato a subire delle minacce, addirittura di violenza sessuale, e dopo qualche giorno hanno preso di mira anche i miei figli” ha detto Barnes, che ha già provveduto a denunciare gli autori dei messaggi.
“Questi messaggi sono stati causati anche dai video di Erasmus? Non lo so, ma quel che so è che se permetti a delle persone che hanno dei ruoli di potere di criticare in questo modo gli arbitri, allora tutti si sentiranno autorizzati a fare la stessa cosa”.
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“Non mi dispiace se le persone criticano la mia prestazione in campo, e non mi interessa se vogliono insultare direttamente me, ma c’è un confine che è stato superato quando hanno colpito la mia famiglia. Io ho scelto di fare l’arbitro e ho scelto di stare sui social media, mia moglie non c’entra e non ha preso la decisione di fare l’arbitro” continua Barnes, che poi rivela che a un certo punto ha anche pensato di lasciare l’arbitraggio e il mondo del rugby.
“Ho pensato ‘ho un altro bel lavoro, sono socio di uno studio legale e non vedono l’ora che torni a tempo pieno,’, chiaramente in queste situazioni metti in dubbio anche l’idea di continuare col rugby” conclude l’arbitro.
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