Galles: una delle 4 franchigie è a rischio, e si può cambiare la regola dei 60 caps

Il presidente WRU Steve Phillips ha affrontato alcuni dei temi più spinosi del rugby gallese

Galles: una delle 4 franchigie è a rischio, e si può cambiare la regola dei 60 caps

Galles: una delle 4 franchigie è a rischio, e si può cambiare la regola dei 60 cap (Ph. S. Pessina)

La situazione in Galles è tutt’altro che rosea, e non solo per le note questioni tecniche che hanno portato all’esonero di Pivac per mancanza di risultati, e al ritorno sulla panchina gallese di Warren Gatland. Tutto il sistema della WRU è in grande difficoltà, come confermato anche dal presidente della federazione Steve Phillips, che come riporta Wales Online è tornato sull’annoso tema della presenza di 4 franchigie nello United Rugby Championship.

A una specifica domanda riguardante la possibilità di rimanere con 4 franchigie o scendere a 3, Phillips ha risposto così: “Non posso garantirlo perché non posso controllare l’economia del Paese. Abbiamo sempre affermato che la nostra ambizione è di avere 4 squadre, ma saremmo ingenui a non accorgerci di cosa sta succedendo”.

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Phillips ha poi parlato anche del contratto di Warren Gatland, che potrebbe non essere un semplice ‘traghettatore’ da qui al Mondiale: “Non entro troppo nei dettagli nei singoli contratti, ma abbiamo un accordo in cui ci sono opzioni per continuare anche dopo. Chiaramente deve volerlo lui, dobbiamo vedere le prestazioni, e così via, ma potrebbe anche arrivare fino alla Coppa del Mondo 2027”.

Il presidente della WRU si è poi concentrato anche sull’attuale regola dei 60 caps, che permette solo ai giocatori che hanno superato questa quota di andare a giocare all’estero mantenendo però la possibilità di essere chiamati in Nazionale.

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“Il senso di questa regola è quello di mantenere i migliori talenti in Galles e supportare le franchigie fornendo loro i migliori giocatori del Paese. Credo che abbia ancora un’utilità e dovremmo continuare ad usarla. Il dibattito è sul numero, possono essere 60, 100, 10, 20 e dobbiamo capire qual è la quota giusta, ma è il concetto che conta”.

“È importante anche per permettere a Gatland di avere a disposizione per più tempo i giocatori, che militando in Galles possono più facilmente essere rilasciati in Nazionale”.

Intanto, però, potrebbe esserci uno strappo alla regola in vista del Mondiale, anche a causa dei problemi sulle nuove contrattualizzazioni dei giocatori: la federazione e le franchigie infatti non si sono ancora accordate sui budget a disposizione per gli stipendi della prossima stagione. Il riferimento principale è alla seconda linea dei Dragons, Will Rowlands, che ha già firmato con i francesi del Racing 92 per la prossima stagione e di conseguenza non potrebbe essere convocato alla Coppa del Mondo.

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“Bisogna guardare ad ogni circostanza quando si presenta. Senza entrare nei dettagli, abbiamo già visto con Rhys Webb che se c’è un caso speciale può essere discusso. Sono anche consapevoli che i giocatori invecchiano e quando si avvicinano alla fine della loro carriera cercano altre opportunità, ma sono sempre stato a mio agio con l’idea che i giocatori possano prendere la decisione migliore per se stessi e per le loro famiglie”.

“Chiaramente, la speranza è che avere il maggior numero di giocatori possibile in Galles ci permetta di avere migliori possibilità di fare bene” conclude Phillips.

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