Come regalo di Natale Cherif Traoré riceve una banana marcia da un compagno

Uno scherzo di pessimo gusto, che assume le connotazioni di un atto di razzismo. Il deprecabile episodio avvenuto alla festa di Natale della Benetton è stato raccontato dal giocatore sui social

Cherif Traoré con la maglia dell'Italia (ph. Sebastiano Pessina)

Cherif Traoré con la maglia dell’Italia (ph. Sebastiano Pessina)

Una vicenda che non avremmo mai voluto raccontare, ma che il dovere di cronaca ci impone di descrivere: durante lo scambio di regali tra i giocatori del Benetton, che hanno usato la nota formula del “Secret Santa”, che consiste nel  ricevere regali dei quali non si conosce il mittente, il pilone Cherif Traoré si è ritrovato come “regalo” una banana marcia, dentro un sacchetto dell’umido.

Un gesto probabilmente nato da una volontà goliardica, ma che ha superato ampiamente ogni limite di buon gusto e che a pochi giorni dal 2023 non dovrebbe nemmeno essere pensato. La vicenda, raccontata in un post su Instagram dallo stesso Traoré, si è immediatamente sparsa a macchia d’olio nel mondo del web, e in tanti hanno voluto pubblicamente manifestare la propria vicinanza al giocatore. Vicinanza e solidarietà che anche tutti noi della redazione di OnRugby ci teniamo a esprimere a Cherif.

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“Come da tradizione in squadra è il momento del Secret Santa. Un momento conviviale e scherzoso. Un momento dove ti puoi permettere di fare regali anonimi ai tuoi compagni, di quelli anche pungenti, ironici. Ieri, quando è stato il mio turno, all’interno del mio regalo ho trovato una banana. Una banana marcia, dentro un sacchetto dell’umido. Oltre al fatto di reputare il gesto offensivo, la cosa che mi ha fatto più male e vedere la maggior parte dei miei compagni presenti ridere” racconta Traoré, che poi continua.

“Sono abituato o meglio mi sono dovuto abituare a dover fare buon viso a cattivo gioco ogni volta che sento battute a sfondo razzista per cercare comunque di non inimicarmi le persone vicine. Ieri è stato diverso però. Fortunatamente, alcuni compagni, soprattutto stranieri, hanno cercato di supportarmi. Fuori dall’Italia un gesto come questo è condannato gravemente anche all’interno di piccole realtà, e questa volta voglio dire la mia. Non ho dormito tutta la notte”.

Nel pomeriggio è arrivato anche il commento ufficiale della società Benetton Rugby, che ha apertamente stigmatizzato il gesto: “In riferimento al post comparso questa mattina sui profili social del giocatore biancoverde Cherif Traore, il Benetton Rugby tiene a ribadire di aver sempre condannato con la massima fermezza ogni espressione di razzismo e/o forma di discriminazione. Non fanno parte della nostra cultura e non rappresentano la nostra identità ed i nostri valori”.

“Lo abbiamo sempre dimostrato con i fatti, non solo con le parole, e continueremo a sostenerlo con forza. Comportamenti simili non hanno nulla che vedere con lo sport e davanti ad episodi del genere Benetton Rugby sarà sempre dalla parte del rispetto delle persone, della loro cultura, della loro etnia, della loro fede e della loro dignità”.

La Federazione Italiana Rugby, in una nota, ha mostrato tutta la sua solidarietà a Traoré: “In relazione a quanto riportato dagli organi di stampa in merito all’episodio che ha visto protagonista il pilone della Benetton Rugby e della Squadra Nazionale Cherif Traorè la Federazione Italiana Rugby ribadisce il proprio impegno verso un Gioco pienamente inclusivo, accogliente ed estraneo a qualunque forma di discriminazione razziale.

“Razzismo, intolleranza e ogni tipo di pregiudizio non hanno e non devono avere alcun ruolo nello sport e nella società civile. La Federazione Italiana Rugby ribadisce piena fiducia nell’operato della Benetton Rugby e nella coerenza della Franchigia con i valori fondanti del Gioco”.

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