Rischio citazione e squalifica per il fumantino pilone inglese? Possibile dopo l’ultima “chiaccherata” di troppo
Dalla sua Joe Marler non ha certo una fedina penale pulita e sembra che il 32enne possa rischiare una nuova citazione dopo l’ultimo match di Premiership tra i suoi Harlequins e i Bristol Bears. Dopo la squalifica del 2016 per aver chiamato “Gispy boy” il gallese Samson Lee, dopo le 10 settimane di stop per avere afferrato Alun Wyn Jones per i “gioielli di famiglia”, questa volta la sua vittima è stato il terza linea dei Bears Jake Heenan.
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Durante il match di Premiership le squadre si stavano preparando per una mischia ordinata, quando dopo qualche parola tra i due pack Heenan è partito come una furia verso Marler scatenando un putiferio. L’arbitro Karl Dickson ha poi penalizzato il giocatore di Bristol, neozelandese di nascita, e dalle testimonianze sembra che Marler abbia detto qualcosa di non proprio elegante sulla mamma di Heenan. Dal microfono dell’arbitro si è poi sentito quest’ultimo dire: “Karl, Karl (Dickson ndr) mia madre è in ospedale”.
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Il direttore di gara gli ha risposto che non aveva sentito le parole a lui rivolte, vedendosi poi costretto a penalizzarlo per la reazione. Nette e forti le reazioni da parte dei Bears, con l’allenatore Pat Lam che ha spiegato: “L’ho portato io dalla Nuova Zelanda all’emisfero nord, è come un figlio per me e non l’ho mai visto così arrabbiato”. Anche capitan Steven Luatua si è schierato a favore del compagno avviando una serie di tweet nei quali ha coinvolto lo stesso Marler, che ha ammesso di dovere delle scuse a Heenan ammettendo l’errore e offrendosi di pagare una pinta di birra nel nuovo anno.
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