Le parole del capitano della nazionale, che vede un 2023 pieno di chance da cogliere
I bilanci di fine anno. Ogni squadra e ogni giocatore simbolo al termine di un anno solare di solito sono chiamati ad analizzare quanto successo. Per l’Italrugby, in un’ampia intervista al settimanale 7, del Corriere della Sera, la cosa è “toccata” a Michele Lamaro.
Il terza linea toccando vari argomenti si è così espresso fra recente passato e immediato futuro: pensando a un 2023 che sarà sin da subito pieno di impegni.
Leggi anche, Per Planet Rugby “l’Italia può cercare l’impresa a Twickenham con l’Inghilterra”
Italia, Michele Lamaro: “Dobbiamo sfruttare le occasioni che ci saranno. I complimenti fanno piacere, ma non vogliamo fermarci”
Si parte inevitabilmente dalla vittoria di Cardiff contro il Galles, vista però con la prospettiva di aver rotto il lungo digiuno di vittorie che attanagliava l’Italia: “Non sentivamo il peso delle 36 sconfitte nel Torneo, siamo una squadra giovane. Pochi avevano partecipato, anche se io quelle sconfitte in tv le ho viste. Se avessimo giocato pensando al passato non so come sarebbe fmita. Avevamo la testa libera, siamo stati bravi a fare quello che avevamo preparato”.
Su Ange Capuozzo: “Se arrivi a questo livello qualcosa devi avere, lui non ha tanti muscoli, ma ha qualcosa dentro, i suoi guizzi, la sua velocità sono letali. Ma ha stupito anche me”.
Sulla sconfitta di Batumi contro la Georgia e non solo: “Non cerco alibi, avremmo dovuto controllare meglio tante cose, mancava il giusto picco emotivo. La testa conta per il 60%, il fisico per il 40%. Se non sei lucido sotto pressione puoi anche essere in forma perfetta, ma lo scontro lo perdi”.
Poi novembre, con le vittorie contro Samoa e Australia: “Un altro passo avanti. Abbiamo fatto tutto bene, compresi i dettagli e siamo riusciti a giocare sempre all’attacco, in avanzamento, riducendo al minimo gli errori. Abbiamo dato l’impressione di divertirci? Vero. Io penso prima a difendere, ma anch’io preferisco giocare palla in mano, correre. A novembre tutti i pezzi sono andati al loro posto”.
Poi aggiunge: “Siamo una squadra giovane, piena di energia, possiamo avere poca esperienza ma abbiamo margini di crescita importanti. Dove potremo arrivare non lo sappiamo, il rugby cambia, in ogni partita qualcuno fa qualcosa di nuovo. È difficile prevedere il futuro, ma la nostra volontà è attaccare, cercare occasioni e sfruttarle”.
Sul ct Kieran Crowley e sul suo aplombe: “Anche Crowley si lascia andare. È una persona riservata, riesce a rimanere freddo durante la partita, ma ha cuore e tanto amore per il suo lavoro”
Sul Sei Nazioni 2023: “All’inizio la Francia, Poi l’Irlanda: non male per cominciare. Noi vogliamo fare sempre meglio. Quando vado in campo penso sempre di poter vincere, non fosse così eviterei di andarci. Poi c’è l’avversario e con quello devi fare i conti: attenzione però, ogni partita ha la sua storia, a Dublino siamo rimasti in 43 dopo una manciata di minuti, fosse capitato agli irlandesi come sarebbe finita?”.
Infine sul rispetto che l’Italia si sta guadagnando sulla scena internazionale: “I complimenti fanno piacere. Però restiamo concentrati su di noi: la strada è ancora lunga e non abbiamo nessuna intenzione di fermarci”.
Cari Lettori,
OnRugby, da oltre 10 anni, Vi offre gratuitamente un’informazione puntuale e quotidiana sul mondo della palla ovale. Il nostro lavoro ha un costo che viene ripagato dalla pubblicità, in particolare quella personalizzata.
Quando Vi viene proposta l’informativa sul rilascio di cookie o tecnologie simili, Vi chiediamo di sostenerci dando il Vostro consenso.