Zebre, Lorenzo Pani: “Dopo il rosso ho pianto. Potevamo vincere il derby, mi sento in colpa per la sconfitta”

Il giovane estremo a OnRugby: “Dovrò lavorare ancora più duramente per rimediare”

Zebre, Lorenzo Pani: "Dopo il rosso ho pianto. Potevamo vincere il derby, è stata colpa mia" (ph. Zebre Rugby)

Zebre, Lorenzo Pani: “Dopo il rosso ho pianto. Potevamo vincere il derby, è stata colpa mia” (ph. Zebre Rugby)

Un rosso che ha “sporcato” una prima parte di stagione di livello per Lorenzo Pani, sempre tra i migliori pur nelle difficoltà affrontate dalle Zebre da settembre ad oggi, e tanti rimpianti per un derby che poteva andare diversamente. Il giovane estremo della franchigia di Parma e protagonista lo scorso anno di un gran 2022 con l’Italia under 20 ha raccontato a OnRugby il suo stato d’animo dopo quanto accaduto nel match di sabato contro il Benetton.

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Lorenzo, come stai?

“Sono stati giorni difficili. Oggi va un po’ meglio, mi sono un po’ ripreso, ma i giorni successivi alla partita sono stati abbastanza traumatici. Chiaramente non c’era nessuna volontarietà in quel fallo. Dopo essermi rialzato dal placcaggio ho chiesto scusa perché ho capito subito di aver fatto un errore. Volevo fare un placcaggio dominante, ma ho proprio perso il controllo dell’avversario nell’impatto ed è successo quello che è successo”.

Quel rosso ha cambiato la partita secondo te?

“Mi assumo tutte le responsabilità della sconfitta, sono sicuro che senza l’espulsione sarebbe andata diversamente. Subito dopo il fallo sono scoppiato a piangere, e l’ho fatto anche quando sono rimasto poi da solo a casa. Non stiamo attraversando un momento facile e questa partita poteva cambiare le cose, sapere che è andata così per colpa mia mi fa davvero male, e mi dispiace per tutti i compagni, per lo staff e per la società. Ci tengono tutti tantissimo e stanno dando tutti il massimo per superare questa prima parte di stagione senza vittorie”.

I tuoi compagni ti sono stati vicino?

“Sono stati tutti incredibili, allenatori, compagni, presidente. Mi sono stati dietro in un momento molto difficile e non posso che ringraziarli. Quando sono tornato al campo per il primo allenamento dopo la partita mi sentivo molto in colpa, ma mi sono stati tutti vicino”.

Anche perché, al di là del rosso, la tua prima parte di stagione è stata ottima…

“Sono molto contento di quello che ho fatto nella prima parte di stagione, dopo un’annata difficile nella quale avevo giocato poco. Quest’anno ho giocato spesso e dalla partita con gli Scarlets in poi ho avuto un bel crescendo di forma, e anche per questo mi dispiace tantissimo per quanto successo sabato”.

Come saranno queste settimane di soli allenamenti? Quale obiettivo ti poni?

“Ora dovrò stare fuori per un po’, ma questo vuol dire che dovrò lavorare ancora più di prima per rimediare e fare ancora meglio. Mi dispiace aver deluso i compagni e lo staff, e il modo migliore per recuperare è allenarmi ancora più duramente e dare il massimo. Sicuramente non sarà facile stare fuori, il rugby è davvero la mia vita e queste settimane senza poter giocare non saranno facili, e mi dispiace leggere commenti in cui si dice che non ho la testa giusta perché chi mi conosce sa quanto tempo dedico al rugby, tutti i giorni, facendo anche lavoro extra per migliorare tecnicamente. Accetto tutte le critiche e sono sempre utili per migliorare, ma mi dispiace sentirmi dire che non ho testa perché so che non è così”.

Al di là dell’ultimo derby, cosa non ha funzionato nelle Zebre in questa prima parte di stagione?

“A volte ci complichiamo la vita da soli, prendiamo mete per nostri errori e non per meriti degli altri. Ci sono state delle gare che sono andate davvero bene, come le prime due di campionato, altre in cui abbiamo fatto bene a tratti e non siamo riusciti a sfruttare le occasioni, come nel primo tempo contro Glasgow, dove abbiamo costruito tanto e ottenuto poco. Ci sono casi in cui ci svegliamo troppo tardi, dopo aver preso 2-3 mete, e il risultato finisce per non descrivere l’importanza del lavoro che facciamo tutte le settimane”.

Pensiamo anche alla gara di Bristol, dove avete anche giocato meglio degli avversari e due mete sono state regalate…

“Esatto, contro Bristol siamo stati superiori sul piano del gioco, ma abbiamo preso due mete all’inizio troppo facili che ci hanno demoralizzati: giochi bene, crei tanto e poi prendi mete così che ti cambiano le gambe. Stiamo lavorando su questo e cercheremo di fare del nostro meglio. Una vittoria farebbe tanto bene a tutto l’ambiente”.

Fra poco tornerà in campo anche l’Italia under 20, che dovrà gestire un 2023 carico di aspettative dopo quello che la vostra generazione ha fatto lo scorso anno…

“Il 2022 è stato eccezionale: sapevamo di avere potenziale ma poi bisogna dimostrarlo in campo, e siamo stati capaci di farlo. È stato fantastico e non scorderò mai le emozioni che ho provato. C’era un’intesa incredibile tra giocatori e allenatori, e posso dire che davvero ci divertivamo: penso sia stata proprio questa la chiave dei nostri successi. Quest’anno chiaramente non sarà facile per i ragazzi alzare l’asticella, ma i 2003 con cui ho giocato l’anno scorso sono veramente forti, e i nuovi ragazzi del 2004 hanno delle grandi potenzialità. Noi 2002 abbiamo lasciato un bel segno, ma spero che questa nuova generazione riesca a fare ancora meglio, sarebbe un ulteriore grande segnale lanciato dal rugby italiano”.

Francesco Palma

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