Gli azzurri potranno sopperire all’assenza di Monty Ioane nel triangolo allargato, ma in altri reparti invece c’è un alto rischio emergenza
Manca poco meno di un mese al Sei Nazioni 2023, che per l’Italia comincerà il 5 febbraio con la sfida conclusiva della prima giornata, contro la Francia. Gli azzurri sono chiamati ad alzare l’asticella dopo un 2022 teatro di grandi imprese (Galles e Australia) ma caratterizzato anche da alcune battute d’arresto importanti: Georgia su tutte, con un tour estivo in generale non esaltante.
L’Italia arriva al Sei Nazioni con tante aspettative, ma anche con dei problemi di profondità in alcuni ruoli chiave. In alcuni reparti si potrà rimediare senza particolari problemi alle assenze: stando a quanto risulta a OnRugby, Monty Ioane non dovrebbe essere convocabile per il Sei Nazioni, ma tornerà a disposizione per i test-match di preparazione al Mondiale. Il triangolo allargato, però, è più denso di alternative rispetto ad altri ruoli, dove invece la situazione è molto più ostica.
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Per quanto riguarda il pacchetto di mischia, l’infortunio di Gianmarco Lucchesi – che potrebbe mettere a rischio addirittura il suo Mondiale – ha infatti reso la situazione azzurra nel ruolo di tallonatore abbastanza problematica: la maglia numero 2 dovrebbe essere appannaggio di Giacomo Nicotera, ma dietro le alternative sono poche. Bigi rappresenta un usato sicuro, anche se non ha avuto un inizio di stagione esaltante, mentre Manfredi potrebbe avere la sua occasione: il tallonatore classe ’97 alterna però ottime cose a errori grossolani sia al lancio che in mischia, che non gli consentono di avere la continuità necessaria per il livello del Sei Nazioni. Crowley potrebbe affidarsi ad un giocatore di comprovata esperienza come Federico Zani, per ovviare alle assenze. Hame Faiva invece è tornato in Nuova Zelanda dopo il fallimento di Worcester, ma non ha ancora trovato squadra.
La situazione non è incoraggiante nemmeno per quanto riguarda il pilone sinistro: Fischetti è inamovibile, ma dietro l’assenza di Nemer non lascia molto spazio alla profondità. C’è il ritrovato Traoré e il possibile esordio di Rizzoli, ma anche in questo caso le alternative sono molto limitate dal punto di vista della quantità: basterebbe un altro infortunio a mandare in crisi il reparto. Anche in questo caso, l’alternativa può essere Zani, che può fare sia il pilone sinistro, sia il tallonatore. In teoria Simone Ferrari è stato già provato a sinistra da Conor O’Shea, ma visto il suo grande momento di forma sarebbe meglio tenerlo nel suo ruolo originario, dove può esprimersi al meglio. A destra infatti la situazione è migliore: la coppia Ferrari-Riccioni garantisce qualità per tutti gli 80 minuti, con Ceccarelli pronto in caso di necessità e Neculai a disposizione.
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In seconda linea l’infortunio di Sisi ha ridotto all’osso le alternative all’ormai rodata coppia Ruzza-Cannone. A questo punto è probabile che Andrea Zambonin trovi molto spazio, almeno a partita in corsa, e il 22enne di Vicenza garantirebbe alla rimessa laterale azzurra un’alternativa importante all’inossidabile Ruzza. In caso di emergenza, potrebbe esserci il solito Fuser, altrimenti sarà necessario andare a pescare tra le franchigie: Favretto è appena rientrato dopo una lunghissima assenza e buttarlo nella mischia al Sei Nazioni potrebbe essere controproducente. Chissà che non arrivi una chiamata per Krumov, mai appariscente ma sempre costante nelle sue prestazioni alle Zebre.
Per quanto riguarda la terza linea, di alternative ce ne sono a iosa, per fortuna. La situazione, rispetto a novembre, sembra migliorata anche nel fondamentale slot del mediano di mischia: Varney a Gloucester ha ritrovato fiducia e minutaggio, e lo stesso sta facendo Alessandro Garbisi a Treviso. Dietro di lui Albanese, anche se meno impiegato, non ha sfigurato quando è stato chiamato in causa, e le Zebre hanno recuperato Fusco, che nel derby è parso in forma.
Per quanto riguarda il reparto arretrato, il problema principale di Kieran Crowley riguarda il mediano d’apertura. L’infortunio di Garbisi, che dovrebbe saltare le prime due partite del torneo, riduce all’osso le alternative: dietro Allan si può adattare Edoardo Padovani, che però ha dimostrato di rendere molto meglio in ruoli a lui più congeniali come estremo o ala. In quest’ottica è fondamentale il recupero di Giacomo Da Re, che è tornato ad allenarsi con il Benetton e sarà a disposizione per una convocazione. I numeri 10 disponibili però restano pochi, con Marin che ne avrà ancora per molto. Per il resto, nelle franchigie non ci sono altre aperture convocabili: in Top 10 però c’è un Carlo Canna che sta facendo faville.
Per quanto riguarda il resto dei trequarti, la situazione è buona: ai centri Crowley potrebbe confermare la coppia Morisi-Brex oppure affidarsi a delle ottime alternative come Menoncello e Zanon. E chissà che non arrivi una chiamata anche per Federico Mori, che però nonostante le grandi qualità fisiche e tecniche – in attacco – continua ad avere delle lacune difensive che a livello di Sei Nazioni si possono pagare molto care.
Per quanto riguarda il triangolo allargato, l’unica assenza rispetto alle Autumn Nations Series sarà quella di Monty Ioane. Certamente le qualità dell’ex Benetton sono rare, ma fortunatamente le alternative non mancano: i già citati Menoncello e Mori possono ricoprire il ruolo di ala, oltre a Padovani (che potrebbe però essere “bloccato” dalla necessità di avere un’altra apertura), e il ritorno di Matteo Minozzi – fortuna e salute permettendo – potrebbe garantire un’ulteriore possibilità.
Francesco Palma
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