Tutto il rugby giovanile e comunitario (dalla National One in giù) seguirà le nuove linee guida della RFU
Dall’Inghilterra arriva un’importante novità: la RFU ha approvato un nuovo protocollo per la sicurezza dei giocatori, riguardante le regole sull’altezza dei placcaggi, con l’obiettivo di supportare la salute dei giocatori. Dalla stagione 2023-24, infatti, verrà abbassata il limite di altezza del placcaggio, fissato all’altezza della vita.
Questo cambiamento ha l’obiettivo di ridurre l’esposizione all’impatto della testa, e di conseguenza il rischio di commozione cerebrale sia per il portatore di palla che per il placcatore. L’idea è quella di ridurre il pericolo mantenendo però il placcaggio come parte integrante e fondamentale del gioco.
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Le modifiche saranno applicate in tutto l’ambito del rugby comunitario, sia a livello giovanile (quindi club, scuole, college e università) sia per gli adulti, dalla serie National One in giù per il maschile e dalla Championship One in giù per il femminile.
La decisione segue a ruota quanto fatto dalla Nuova Zelanda qualche mese fa: anche la federazione neozelandese infatti aveva deciso di abbassare l’altezza dei placcaggi in tutte le categorie inferiori e nel rugby giovanile, con l’obiettivo di ridurre i contatti con la testa e salvaguardare la sicurezza dei giocatori.
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Inoltre, sono in fase di sviluppo una serie di programmi a supporto di giocatori, allenatori e ufficiali di gara, incluse linee guida dettagliate per l’applicazione delle regole, per garantire che tutti siano pronti e preparati per la prossima stagione.
Nigel Gillingham, presidente della RFU, ha commentato così il cambio di regolamento: “Il benessere dei giocatori deve essere sempre al centro delle nostre decisioni. Le prove della nostra ricerca e di tutto il mondo mostrano chiaramente che l’abbassamento dell’altezza dei placcaggi ridurrà l’esposizione all’impatto della testa e il rischio di commozione cerebrale. Il Consiglio RFU ha sostenuto all’unanimità la decisione di abbassare l’altezza del placcaggio all’altezza della vita. Il placcaggio rimarrà il metodo principale per fermare il portatore di palla utilizzando tecniche sicure che vengono insegnate fin da giovanissimi”.
“Anche se questo cambiamento si applicherà solo a livello giovanile e di rugby comunitario, la RFU continuerà il suo lavoro per ridurre gli impatti sulla testa sia in allenamento sia nelle partite di livello élite, e sosterrà qualsiasi modifica del regolamento da parte di World Rugby anche per i professionisti, se servirà ad aumentare la sicurezza dei giocatori”.
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