Le parole del capitano e dell’allenatore azzurro nel giorno del lancio internazionale del Sei Nazioni 2023
L’Italia arriva al Sei Nazioni 2023 con molte più aspettative rispetto al recente passato, ma proprio per questo il tecnico Kieran Crowley e capitan Michele Lamaro hanno voluto tenere i piedi per terra. Nella conferenza stampa di presentazione del torneo, infatti, si è parlato principalmente della prestazione, più che dei possibili risultati.
“Mi aspetto una competizione di assoluto livello, sarà il Sei Nazioni più difficile di sempre” dice Lamaro: “Da parte nostra, abbiamo messo in atto il nostro processo di crescita, abbiamo cominciato a credere in ciò che facciamo e a costruire delle basi solide. Questo torneo sarà un altro step di crescita”.
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“L’obiettivo minimo? Non abbiamo mai parlato di vittorie o sconfitte, e nel caso non dovessimo riuscire a vincere non parlerei di passo indietro. Ogni tanto ci si dimentica che davanti a noi abbiamo degli avversari, noi dobbiamo pensare ad essere la miglior versione di noi stessi. L’unico metro di giudizio deve essere la prestazione, almeno per quanto riguarda l’interno del gruppo. Poi è chiaro che all’esterno una vittoria ti dà una percezione diversa” continua Lamaro.
Gli fa eco anche Kieran Crowley: “Se oggi facessimo un sondaggio su chi potrebbe terminare all’ultimo posto del Sei Nazioni, in molti risponderebbero l’Italia, perché ovviamente ci sono squadre più in alto di noi nel ranking e che hanno vinto di più. Se poi dovesse arrivare una vittoria sarà ancora meglio, ma la nostra soddisfazione personale si baserà sulle prestazioni”.
“Chiaramente quando si vince i giocatori credono di più in loro stessi e imparano ad affrontare meglio alcune situazioni. In passato, ci sono state partite in cui l’Italia avrebbe potuto vincere, ma si è focalizzata di più sul non perdere, mentre invece contro il Galles hanno dimostrato di potercela fare. I risultati sono conseguenza delle prestazioni”.
Riprende poi la parola Lamaro: “Faccio un esempio concreto. Dopo la partita contro le Samoa ci siamo posti come obiettivo il migliorare alcuni aspetti tecnici che non avevano funzionato pienamente, contro l’Australia siamo riusciti a farlo ed è stato il motivo per cui abbiamo portato a casa la vittoria. Questi piccoli aspetti sono quelli che decidono se una squadra vince o perde”.
Infine, il capitano azzurro ha tracciato un parallelo con il percorso di crescita fatto dal Benetton, nel quale militano molti giocatori azzurri: “I ragazzi con cui abbiamo affrontato l’ultimo campionato e le ultime partite con la Nazionale hanno iniziato un percorso altrettanto difficile a Treviso, ma con un processo anche in quel caso di importante crescita, che prevede una preparazione fondamentale alla partita, ma anche un approccio alle singole situazioni. Ovviamente il livello è diverso, ma sicuramente l’impregno messo in campo e fuori è l’aspetto a cui io tengo di più, e questo ha dato i suoi frutti nell’ultimo periodo”.
Francesco Palma
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