Galles: Gatland vuole riconsiderare la regola dei 60 cap

L’allenatore del Galles stringe i tempi per discutere la regola sul numero di presenze necessarie a un giocatore che milita all’estero per essere convocato

ph. Sebastiano Pessina

Warren Gatland sta lavorando per discutere il futuro del rugby gallese di alto livello. Con un Sei Nazioni alle porte e una Coppa del Mondo sempre più vicina, il capo allenatore di origine neozelandese vuole evitare un potenziale esodo di talenti verso contratti più appetibili.

Il tema della discussione è il famoso tetto delle 60 presenze. La regola dei 60 cap infatti impedisce di giocare con la maglia del Galles ai giocatori che militano all’estero privi delle fatidiche 60 partite internazionali.

L’incertezza economica in vista della prossima stagione, con le quattro squadre professionistiche Ospreys, Scarlets, Dragons e Cardiff che rischiano di essere ridimensionate, potrebbe portare molti giocatori gallesi alla ricerca di nuovi ingaggi oltre i confini del paese.

Alcuni pezzi pregiati del movimento gallese si sono già mossi. La seconda linea dei Dragons Will Rowlands ha già firmato per il Racing 92, mentre l’ala dei Cardiff Blues Josh Adams è dato come possibile partente in direzione Lione.

Leggi anche Gatland: “Con l’Italia bisognerà costruire di 3 punti in 3 punti”, e glissa sul cucchiaio di legno…

Per questa ragione Gatland, che si era già espresso sul tema in passato, ha lanciato un segnale abbastanza chiaro: “evitiamo di spararci sul piede”. Che tradotto significa: discutiamo la regola con la governance federale per consentire alla squadra nazionale di rimanere competitiva a prescindere dalle scelte individuali degli atleti.

“Non posso incolpare i giocatori per aver esplorato altre opzioni, perché al momento esiste un certo livello di incertezza nel rugby gallese – Ha spiegato Gatland – in particolare per coloro che sono senza contratto. Devono pensare alla propria situazione personale e questo è perfettamente comprensibile dal mio punto di vista. Mi piacerebbe mantenere i nostri migliori giocatori in Galles.”

Il coach, che continua a monitare Jake Ball e Corey Hill nel campionato giapponese, ha poi concluso con l’auspicio di un passo avanti. “Dobbiamo essere pragmatici, intavolare un accordo tra federazione e regioni. Sarebbe deludente se alcuni giocatori perdessero la Coppa del Mondo.”

Per essere sempre aggiornato sulle nostre news metti il tuo like alla pagina Facebook di OnRugby e/o iscriviti al nostro canale Telegram.
onrugby.it © riproduzione riservata

Cari Lettori,

OnRugby, da oltre 10 anni, Vi offre gratuitamente un’informazione puntuale e quotidiana sul mondo della palla ovale. Il nostro lavoro ha un costo che viene ripagato dalla pubblicità, in particolare quella personalizzata.

Quando Vi viene proposta l’informativa sul rilascio di cookie o tecnologie simili, Vi chiediamo di sostenerci dando il Vostro consenso.

item-thumbnail

Irlanda, James Ryan: “Siamo stati molto onesti sulle nostre carenze, ora si tratta di voltare pagina”

Il seconda linea irlandese ha parlato della disciplina come fattore decisivo per il match con l'Italia

item-thumbnail

Sei Nazioni: la formazione del Galles per l’Inghilterra

A Cardiff ultima occasione per i Dragoni per acciuffare un risultato positivo. Due cambi nel XV iniziale

item-thumbnail

Sei Nazioni, Scozia: la formazione per la trasferta in Francia

Due cambi rispetto alla vittoria contro il Galles. La Scozia ha vinto solo una volta in 25 anni a Parigi

item-thumbnail

Sei Nazioni: tre grandi ritorni e una bocciatura nella formazione dell’Irlanda che sfida l’Italia

Sei cambi per Simon Easterby, che ritrova giocatori importanti reduci da un infortunio

item-thumbnail

Sei Nazioni: un grande ritorno nella formazione della Francia che si gioca il torneo contro la Scozia

Galthié ritrova un giocatore fondamentale per il match più delicato, quello che può valere il trofeo

item-thumbnail

Sei Nazioni: la formazione dell’Inghilterra per la sfida al Galles

Nazionale della Rosa pronta alla battaglia di Cardiff contro i Dragoni