Il capo della FFR, travolto dalle vicende giudiziarie, ha fatto un passo indietro
Bernard Laporte non è più il numero 1 della Federazione francese rugby. Dopo gli ultimi burrascosi fatti che lo hanno visto coinvolto, ha deciso di fare un passo indietro dalla posizione di vertice che ha ricopriva dal 2016.
L’ex tecnico dei Blues è stato condannato il 13 dicembre a due anni di reclusione con sospensione della pena, multato per 75.000 euro e interdetto per due anni da qualsiasi incarico legato al rugby.
I reati contestati (per cui Laporte ha fatto ricorso) sono quelli di corruzione, traffico d’influenza, prelievo illecito di interessi, abuso di beni sociali, occultamento di abusi dei beni sociali.
Per questo Bernard Laporte era stato costretto ad abbandonare tutte le sue funzioni il 6 gennaio su pressione del Ministro dello Sport Amelie Oudea-Castera.
Poi l’evento più pesante: martedì 24 gennaio è stato arrestato con una nuova accusa di frode fiscale. L’ulteriore vicenda giudiziaria lo ha visto costretto a parlare con gli inquirenti, accompagnato dal suo avvocato per un interrogatorio condotto dalle autorità fiscali francesi.
Giovedì scorso, con il voto di maggioranza (51,06%) che ha affossato il suo candidato prescelto alla presidenza delegata della FFR Patrick Buisson, è arrivato un nuovo segnale di delegittimazione sul suo operato.
A poche ore dalla sua condanna nel dicembre scorso, era arrivato anche il passo indietro dalla carica di Vice Presidente di World Rugby.
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La Coppa del Mondo 2023, l’evento fiore all’occhiello dello sport francese di cui Laporte è stato artefice e promotore, prende il via a Parigi l’8 settembre prossimo.
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