Sei Nazioni 2023: come arrivano Francia, Irlanda, Inghilterra, Scozia e Galles all’esordio

Alla vigilia del primo weekend del torneo ecco come si presentano ai nastri di partenza le avversarie dell’Italia

Sei Nazioni 2023 - il trofeo del torneo ph. s. pessina

Sei Nazioni 2023: come arrivano Francia, Irlanda, Inghilterra, Scozia e Galles all’esordio – ph. s. pessina

Francia

Posizione Sei Nazioni 2022: 1°
Posizione nel World Rugby Ranking: 2°
Ultime 10 partite: 10 vittorie

Secondi nel ranking, ma primi come rapporto tra vittorie e sconfitte ottenute nel 2022 tra le squadre del Sei Nazioni.

La Francia ha vinto le ultime 13 partite giocate dal 17 luglio 2021 in poi, e nell’anno passato non ha mai perso, raggiungendo anche il traguardo del Grand Slam.

I Blues non sono mai riusciti a mettere insieme due Slam di fila dall’avvento del Sei Nazioni nel 2000, e questo è un tipo di sfida che potrebbe solleticare il loro rinnovato spirito competitivo in vista della Coppa del Mondo di casa che inizierà a settembre.

Prima però va affrontato il cosiddetto anno dispari, edizione in cui la nazionale allenata da Galthiè affronta Irlanda e Inghilterra fuori casa. Due trasferte che si preannunciano piuttosto cariche di adrenalina.

Sulla profondità dei francesi si è scritto e detto molto. Hanno svolto la preparazione nella località marittima di Capbreton, dove l’entusiasmo di circa 2000 tifosi ha accompagnato gli allenamenti in contrapposizione.

Nella lista iniziale sono 8 i possibili esordienti, tra cui il talentuoso mediano del Racing Nolann Le Garrec.

Irlanda

Posizione Sei Nazioni 2022: 2°
Posizione nel World Rugby Ranking: 1°
Ultime 10 partite: 8 vittorie – 2 sconfitte

L’Irlanda si affaccia al Torneo dalla vetta della classifica mondiale dopo un autunno stellare in cui ha battuto il Sudafrica, le Figi e l’Australia.

L’unica sconfitta del Sei Nazioni del 2022 è arrivata per mano dell’ imbattibile Francia nel secondo turno.

I convocati di Andy Farrell rappresentano un mix tra esperienza e gioventù, con il solito blocco del Leinster numericamente preponderante. Tra essi anche il miglior giocatore maschile dell’anno di World Rugby, Josh van der Flier.

L’Irlanda ha tutte le carte in regola per concorrere alla vittoria finale dell’edizione 2023, ma dovrà farlo con un occhio alla Coppa del Mondo. Anche nel 2019 gli uomini di Schmidt erano arrivati in cima al ranking dopo il Sei Nazioni, per poi arrivare al mondiale stanchi e poco performanti.

L’unico possibile esordiente è l’utility back del Leinster Jamie Osborne, classe 2001. Ritorna a pieno regime Jonathan Sexton, la cui presenza in squadra era in dubbio dopo il brutto trauma facciale avuto a dicembre.

Leggi anche: Sei Nazioni 2023: qual è la media dei caps dei convocati dell’Italia per le prime due partite?

Inghilterra

Posizione Sei Nazioni 2022: 3°
Posizione nel World Rugby Ranking: 5°
Ultime 10 partite: 3 vittorie – 1 pareggio – 6 sconfitte

Il Sei Nazioni del 2022 è stato in assoluto un torneo negativo. Hanno vinto due delle loro cinque partite e proprio in quel momento il rapporto tra Eddie Jones e la RFU ha iniziato a scricchiolare.

Nel complesso l’anno scorso l’Inghilterra ha vinto 5 partite su 12 e alla fine, dopo un novembre anonimo, segnato dalle sconfitte con Argentina e Sudafrica, dal pareggio con gli All Blacks e dalla facile vittoria col Giappone, Eddie Jones è stato licenziato.

Steve Borthwick che ha preso l’incarico a metà dicembre ha ripetutamente dichiarato di voler riconquistare i fan. Dovrà farlo mettendo più enfasi sulla capacità di concretizzare in punti le fasi di attacco.

Nel Sei Nazioni 2022 ad esclusione del match con l’Italia finito 33 a 0 l’Inghilterra ha realizzato 3 mete in 4 partite.

Gli infortuni hanno caratterizzato la campagna di preparazione, i possibili esordienti sono 5, ma la qualità in seno al gruppo inglese rimane molto alta.

Scozia

Posizione Sei Nazioni 2022: 4°
Posizione nel World Rugby Ranking: 7°
Ultime 10 partite: 4 vittorie – 6 sconfitte

La Scozia arriva al Sei Nazioni con l’incertezza classica che contraddistingue gli Highlanders prima di ogni edizione. È l’unica squadra insieme all’Italia a non aver mai vinto il Torneo da quando è passato a 6 squadre nel febbraio del 2000.

Il 2022 degli uomini di Townsend è stato abbastanza discontinuo. Dopo la vittoria della Calcutta Cup dello scorso anno sono arrivate 2 sconfitte e una vittoria con l’Italia. La scialba chiusura del torneo con l’Irlanda li ha relegati al 4° posto, non esattamente quello che si aspettavano alla vigilia.

Tra giugno e novembre invece il gruppo si è ricompattato. È andata in Argentina dove ha giocato un buon tour estivo, contraddistinto da 2 sconfitte su 3 gare, ma anche da prestazioni convincenti con una formazione a tratti sperimentale.

Le 3 gare di novembre hanno riportato la squadra alla vittoria contro le Fiji e l’Argentina, mentre di fronte ad Australia e Nuova Zelanda sono arrivate due sconfitte che hanno confermato la capacità della Scozia di giocarsela più o meno alla pari con tutti.

Hanno rinforzato la squadra con l’inclusione dell’ex ala inglese Ruaridh McConnochie, eleggibile per la Scozia dopo i tre anni senza Cap con l’Inghilterra. L’apertura del Munster Ben Healy, che ha rappresentato l’Irlanda a livello under-20, è un altro nuovo volto portato a competere con Finn Russell dopo che Adam Hastings resterà fuori per infortunio.

Tra i punti di forza c’è sicuramente lo stato di forma delle franchigie, in particolar modo Glasgow, con la coppia di centri degli Warriors composta da Tuipolutu e Huw Jones, entrambi in grande spolvero.

Galles

Posizione Sei Nazioni 2022: 5°
Posizione nel World Rugby Ranking: 9°
Ultime 10 partite: 2 vittorie – 8 sconfitte

Il Galles non ricorderà il 2022 come un anno da sogno. Sotto la gestione di Wayne Pivac è arrivata la prima vittoria di sempre inSudafrica, ma anche due sconfitte interne contro l’Italia e la Georgia. Due passi falasi inammissibili che hanno portato al ritorno dell’ex capo allenatore Warren Gatland, in carica da dicembre.

Gatland per il Galles è una sorta di amuleto. Da coach dei Dragoni ha vinto il torneo quattro volte, tra cui tre Grandi Slam.

Dopo che la leadership della squadra è stata affidata per anni a senatori del calibro di Alun Wyn Jones e Dan Biggar, per questa edizione i gradi passano al tallonatore degli Scarlets Ken Owens.

Nonostante la crisi gestionale che attanaglia il rugby professionistico gallese, i risultati delle franchigie in Europa lasciano intravedere più di uno spiraglio di positività.

In particolar modo il blocco di giocatori degli Ospreys si è reso protagonista di un paio di importanti vittorie esterne contro il Montpellier e contro il Leicester.

I possibili esordienti del Galles sono 5, mentre la squadra ritrova una leggenda del Sei Nazioni come Leigh Halfpenny.

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