Il tallonatore azzurro in conferenza stampa: “La concorrenza? Luca Bigi è un riferimento, magari arrivassi a 42 presenze come lui”
A 4 giorni dall’esordio dell’Italia al Sei Nazioni 2023, gli azzurri stanno ultimando gli ultimi preparativi in vista del delicatissimo match con la Francia. Uno dei protagonisti dell’ultima stagione italiana, Giacomo Nicotera, ha analizzato in conferenza stampa l’avvicinamento alla partita dell’Olimpico.
“Sappiamo che sarà uno scontro fisico durissimo contro un pack molto pesante come quello francese. Arriviamo però con tanta fiducia dopo il tour di novembre, abbiamo analizzato il lavoro fatto con la mischia e abbiamo visto – anche parlando con gli arbitri – che diamo sempre un’immagine molto buona del nostro pacchetto e di come lavoriamo. Siamo pronti per la battaglia”.
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Per Nicotera, chiaramente, le due fasi chiave saranno quelle della mischia ordinata e della touche: “Il lancio in touche è un gesto tecnico individuale, per cui la sua riuscita sta a me e alla mia concentrazione. La mischia chiusa invece si basa anche sul gestire il pack, a cui si somma lo scontro fisico, per cui mi da più pensieri rispetto alla rimessa. Sarà un punto importante per noi. Per quanto riguarda la rimessa, già da novembre siamo stati aiutati Neil Barnes, ci siamo concentrati sulla velocità del lancio e del blocco di salto, cercando quindi di anticipare gli avversari e non andare a fare la battaglia sui centimetri”.
Il gioco di Crowley coinvolge molto le prime linee anche in mezzo al campo, dando a piloni e tallonatori un ruolo diverso da quello della semplice carica palla in mano: “Le capocciate ci sono sempre e comunque, ovunque tu vada (ride, ndr). Però è vero, il tallonatore ormai è coinvolto in molti aspetti del gioco aperto, ed è una mentalità che mi piace molto. Crowley ci sta dando la mentalità giusta per attaccare, osare e giocare. Certo, c’è sempre un po’ di pressione, ma quando vedi che gli ingranaggi funzionano è esaltante anche per noi. L’opzione del calcio è sempre presente, ma la nostra intenzione è quella di giocare, anche noi prime linee siamo coinvolte nel gioco e nella manualità”.
Sulla concorrenza: “Luca Bigi è un riferimento, magari arrivassi a 42 presenze come lui (ride, ndr), io e Marco Manfredi stiamo iniziando a diventare giocatori internazionali, e per me questo torneo sarà molto importante. Non sono un giovanotto, anche se sono alle prime presenze, ma so di avere un certo tipo di background, adesso devo essere consistente e competitivo. Onestamente, se all’inizio dello scorso Sei Nazioni mi avessero detto che il mio 2022 sarebbe stato così bello non ci avrei creduto. Sono arrivato a Treviso da quinto tallonatore, sapevo di dover lavorare tanto ma non sapevo che sarebbe successo tutto questo, non così in fretta almeno”.
“Il mio tallonatore modello è stato Guirado. Magari non era così fenomenale tecnicamente, ma era sempre duro sui contatti e molto costante. Per quanto riguarda invece i giocatori di questo Sei Nazioni, non vedo l’ora di affrontare Marchand”.
E sulla questione del limite stranieri nelle franchigie, Nicotera ha commentato così: “Credo che alla fine gli stranieri servano ad aumentare il livello. Pensiamo al Benetton, dove c’è un giocatore straordinario come Albornoz. Chiaramente è altrettanto importante che ci siano tanti talenti italiani a disposizione”.
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