Sei Nazioni 2023: Italia imperfetta, ed è una buona notizia

Gli Azzurri hanno lottato per vincere la partita nonostante una prestazione con alcune zone d’ombra

Italia Sei Nazioni 2023

Sei Nazioni 2023, Italia – ph. Sebastiano Pessina

Alzi la mano chi avrebbe pensato di andare al riposo sul -5 dopo l’inizio della partita. Nella prima giornata del Sei Nazioni 2023 l’Italia è stata battuta dalla Francia 24-29, ha avuto l’occasione per vincere la partita con una rimessa laterale a circa 10 metri dalla linea di meta avversaria a tempo scaduto, ma ha iniziato l’incontro dovendo rincorrere un deficit nel punteggio di 13 punti dopo aver terminato i primi 27 minuti dell’incontro sul 6-19.

L’inizio della partita sembrava fotografare un’impresa titanica per gli Azzurri di fronte ai campioni in carica del Torneo, entrati in campo con il fuoco nelle vene. Nel primo quarto di gara i Bleus hanno imposto un ritmo, coadiuvato da una straripante fisicità, al quale i padroni di casa opponevano tutto quello che potevano, dando la sensazione però di poter capitolare da un momento all’altro.

In più, qualche errore nelle scelte e nelle esecuzioni faceva apparire la squadra italiana la peggior nemica di sé stessa.

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Aver rimesso in piedi la gara è un monumento all’ostinazione di questa squadra, alla fiducia nei propri mezzi che ha consentito a Lamaro e compagni di sopravvivere nella tempesta tenendosi attaccata alla gara con un paio di calci di punizione, fin quando l’indisciplina francese non ha offerto l’occasione per riaprire l’incontro. A quel punto Italia e Francia hanno giocato gli ultimi 50 minuti di partita alla pari, sfidandosi punto a punto per il successo, come non succedeva da 7 anni a questa parte. Da quando, cioè, si era sfiorata la vittoria a Parigi, nel 2016, con il drop sbagliato a fine partita da Sergio Parisse.

La notizia migliore, da un certo punto di vista, è che l’Italia se l’è giocata fino in fondo contro un avversario più forte disputando una partita imperfetta: questa squadra ha ancora margini di miglioramento, può offrire prestazioni migliori di quella dell’Olimpico.

Domenica a Roma l’Italia ha tentato 159 placcaggi, sbagliandone ben 37 e chiudendo con un 76,7% di interventi riusciti che è al di sotto dello standard richiesto.

Al di là delle sbavature individuali, come i 12 errori gestuali e passaggi sbagliati, il calcio a scavalcare telefonato di Stephen Varney finito preda di Thibaut Flament o qualche metro di troppo regalato da Tommy Allan sui calci di punizione in rimessa laterale (in particolare l’ultimo, che sarebbe potuto andare a 5 metri), gli Azzurri possono avere immediato beneficio da exit strategies meno complesse dalla propria zona rossa. Nella prima parte dell’incontro, con tantissima pressione da parte degli avversari, Lamaro e compagni si sono messi nei guai in più di una circostanza cercando uscite elaborate dopo più di due fasi palla in mano. Poi, senza snaturarsi, hanno semplificato le cose con profitto.

La Francia, pur con i suoi problemi (18 calci di punizione concessi), ha preparato la partita per non concedere all’Italia spazi dove poter approfittare delle gambe di Bruno, Menoncello, Capuozzo, ma anche dello stesso Allan. Ha puntato sul dominio della collisione in fase difensiva, non impegnando uomini nel punto d’incontro che non fossero coinvolti nel placcaggio e mantenendo una linea difensiva compatta. L’Italia ha cercato di rispondere scavalcando il muro difensivo con il piede di Varney, ma spesso le esecuzioni del numero 9 sono state approssimative e inefficaci, non riuscendo mai a trovare il prato.

Infine, Kieran Crowley e lo staff dovranno dare un’occhiata alla copertura della profondità nei 22 metri difensivi, dove la Francia ha spesso e volentieri esplorato con profitto il terreno alle spalle di Bruno e Menoncello, sia con i cross kicks di Romain Ntamack che con qualche grubber insidioso.

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Questo breve elenco di cose da migliorare non adombra la qualità di una prestazione degli Azzurri che hanno invece superato le aspettative in tanti aspetti del gioco, come ad esempio la mischia ordinata, la rimessa laterale e il drive, sia in chiave offensiva che quando c’è stato da opporsi alla maul avversaria.

Anzi, come detto proprio la natura imperfetta della performance è la notizia migliore per l’Italia, che può essere ancora meglio di così. Il soffitto delle potenzialità di questa squadra è ancora da raggiungere, costruendo su queste fondamenta gli Azzurri possono farci davvero sognare.

Lorenzo Calamai

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