L’allenatore dei biancoverdi ha rilasciato alcune positive dichiarazioni sulle prestazioni dei suoi atleti nel match con la Francia
Il coach del Benetton Rugby, Marco Bortolami non può che essere uno degli spettatori più interessati alle partite degli Azzurri. Nel match di domenica scorsa fra Italia e Francia erano ben 13 i giocatori biancoverdi selezionati da Kieran Crowley.
Un dato che conferma la reciprocità tra l’ambiente della Nazionale e quello delle franchigie (in questo caso con il focus specifico su Treviso), che per ovvie ragioni e per obiettivi comuni, devono lavorare l’uno in funzione dell’altro.
Nella prima Italia del 2023 i giocatori convocati fin dal raduno iniziale erano 17, mentre nella lista gara di domenica 9 di essi erano in campo subito e 4 sono subentrati dalla panchina, con alcuni reparti come la terza linea, interamente composti da atleti del Benetton.
L’equilibrio trovato in campo è sembrato molto funzionale alle esigenze della squadra. Sia i giocatori del Benetton che quelli delle Zebre hanno sviluppato il piano di gioco richiesto in buona sintonia con i giocatori che militano nelle squadre estere.
Intervistato da La Tribuna di Treviso l’allenatore ha fatto un’analisi delle prestazioni dei suoi ragazzi, tutti protagonisti all’interno di una contesa che per poco non ha visto l’Italia imporsi sulla super favorita Francia.
«Nei giudizi non faccio distinzioni personali, credo che tutti abbiano messo in campo ciò che settimanalmente facciamo a Treviso, sia in partita che in allenamento – Ha spiegato Bortolami – Ed hanno retto l’urto contro un avversario come la Francia, non è assolutamente scontato. Per cui ritengo che ognuno dei sette avanti abbia fatto una prestazione di assoluto livello. Ma anche dietro sono andati bene: Brex ha fatto una buona partita ed ha portato avanti tanti palloni, Menoncello non ha avuto tante opportunità ma nel secondo tempo si è visto maggiormente. Insomma, in generale c’è stata una risposta positiva».
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Infine la fotografia del momento storico che conferma come un certo tipo di progetto tecnico comune inizi a vedersi.
“Uno dei ruoli di noi allenatori è proprio quello di preparare i giocatori agli impegni della nazionale. E direi che anche da questo punto di vista stiamo andando nella direzione giusta. Credo inoltre che le due strade debbano coincidere, nel senso che le performance del Benetton debbano dare una mano agli azzurri, mentre l’evoluzione dell’Italia può essere quella di Treviso. E ciò che succede ad esempio in Irlanda o in Scozia. E mi sembra che in questo senso anche da noi ci siano molti segnali analoghi.»
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