Il player of the match della sfida del 2013 racconta le sfide di quegli anni e dice la sua sugli azzurri di oggi
Manca sempre meno a Inghilterra-Italia, sfida che chiuderà la seconda giornata del Sei Nazioni 2023: a Twickenham gli azzurri sono chiamati a dare tutto per giocarsela e tentare l’impresa. Escludendo la parentesi della fox del 2017, l’ultima volta che gli azzurri fecero la voce grossa contro gli inglesi risale al biennio 2012-2013.
Alla prima dell’Italrugby all’Olimpico la squadra allora guidata da Brunel andò in vantaggio nel primo tempo, poi prese una meta su un calcio stoppato nella ripresa e fu punita dai piazzati di Farrell. Nel 2013, invece, arrivò una sconfitta per 18-11, dopo aver sfiorato prima il successo e poi il pareggio. In entrambe le occasioni, tra i protagonisti c’era Andrea Masi, che nel 2013 fu anche player of the match: l’attuale allenatore dell’attacco del Benetton ha raccontato ai canali ufficiali della Fir quelle due partite.
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“Ho ricordi contrastanti della sfida del 2012, perché andammo davvero molto vicini a battere l’Inghilterra e purtroppo feci un errore che forse ci costò la partita. Dall’altra parte ricordo anche la soddisfazione di essere stati competitivi contro una corazzata, giocandocela alla pari davanti al nostro pubblico e a un Olimpico pieno” racconta Masi.
“Anche nel 2013 a Twickenham ce la giocammo, uscimmo con l’orgoglio di aver fatto un’altra grande partita, io fui man of the match e giocammo davvero molto bene. Anche in quel caso è rimasta l’amarezza di non aver raggiunto il risultato, perché nel finale di partita abbiamo avuto delle occasioni per pareggiare. Resta il dispiacere di non aver colto il risultato, ma giocarsela a Twickenham, che per me è lo stadio più bello del mondo, è una cosa non da tutti, ed è ciò a cui devono puntare questi ragazzi” insiste l’ex trequarti azzurro.
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E sulla sfida di domenica, Masi appare cautamente ottimista: “Bisogna restare con i piedi per terra e andarci molto cauti. Loro sono una squadra veramente fortissima e a Twickenham è ancora più dura per tutti. Sono partite che servono all’Italia per continuare il suo percorso di crescita, i risultati poi arriveranno di conseguenza, ma non bisogna focalizzarsi troppo sulla vittoria o sulla sconfitta adesso”.
“L’obiettivo deve essere far appassionare gli italiani a questo sport, renderli orgogliosi. Questo è un gruppo molto giovane, ma che può diventare davvero uno dei più forti della storia del nostro rugby” conclude Masi.
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