Si gioca a Twickenham con calcio d’inizio alle ore 16:00. Azzurri per stupire, albionici per il riscatto
No, non sarà un’avventura. L’Italia si presenta a Twickenham domenica 12 febbraio (calcio d’inizio ore 16:00, diretta su TV8, Sky Sport Uno e NOW) con tutte le intenzioni di provare a sovvertire il consueto pronostico che la vede perdente contro una squadra della top 10 del rugby mondiale.
Rispetto al recente passato gli Azzurri hanno conquistato una credibilità senza precedenti: quasi nessuno ha pronosticato una loro vittoria, ma secondo la maggior parte degli addetti ai lavori saranno in grado di insidiare gli avversari ed essere competitivi anche a Londra.
Una stima che Michele Lamaro e compagni si sono guadagnati sul campo nel corso degli ultimi 12 mesi, ma che verrà messa di nuovo in palio negli ottanta minuti di partita. D’altronde così funziona il gioco: ogni fine settimana si va in campo per ottenere il rispetto degli avversari, che non è dato per scontato.
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Per l’Italia il livello di difficoltà, paradossalmente, cresce ancora rispetto alla settimana scorsa: l’Inghilterra è costretta alla vittoria e avrà preparato ogni dettaglio della partita, senza lasciare molto spazio alle sorprese di un’Italia che può essere messa sotto pressione quando ha la palla in mano nel proprio campo.
In questo senso si può leggere l’inserimento di Jack Willis in terza linea: un cacciatore di palloni che si dedicherà a rendere un incubo ogni punto d’incontro azzurro. Le modifiche dietro, invece, parlano di un’Inghilterra intenzionata a giocare per linee dirette e a dominare la gara tatticamente, con Henry Slade che si aggiunge alla batteria di calciatori in campo.
Infine, il quantitativo di talento della panchina, con Ben Earl, Marcus Smith e Henry Arundell pronti ad entrare, ha una portata capace di prendere d’assalto la partita nella sua parte finale.
Quello che gli albionici devono mettere a posto subito rispetto alla partita con la Scozia è la difesa, che una settimana fa ha regalato troppi spazi alle cavalcate della linea arretrata avversaria. Proprio sul poco tempo a disposizione per aggiustare le cose punta le sue fiches la squadra italiana, che nella capacità di sfruttare gli spazi ha costruito la sua forza.
Per avere l’opportunità di esplorare gli spazi, l’Italia deve replicare la buona partita della settimana scorsa nella conservazione del possesso, nelle fasi statiche e nella capacità di avanzare con i giocatori pesanti. Fra gli altri, dovrà affidarsi ai talenti di Marco Riccioni, al ritorno in Azzurro. Anche Jake Polledri avrà la sua opportunità di ritrovare una presenza internazionale e dare il suo contributo. Li applaudiremo entrambi. E se gli Azzurri dovessero darci di più di un’altra prestazione lusinghiera, ci spelleremo le mani.
Inghilterra: 15 Freddie Steward, 14 Max Malins, 13 Henry Slade, 12 Ollie Lawrence, 11 Ollie Hassel-Collins, 10 Owen Farrell (C), 9 Jack van Poortvliet, 8 Alex Dombrandt, 7 Jack Willis, 6 Lewis Ludlam, 5 Ollie Chessum, 4 Maro Itoje, 3 Kyle Sinckler, 2 Jamie George, 1 Ellis Genge
A disposizione: 16 Jack Walker, 17 Mako Vunipola, 18 Dan Cole, 19 Nick Isiekwe, 20 Ben Earl, 21 Alex Mitchell, 22 Marcus Smith, 23 Henry Arundell
Italia: 15 Ange Capuozzo, 14 Edoardo Padovani, 13 Ignacio Brex, 12 Luca Morisi, 11 Tommaso Menoncello, 10 Tommaso Allan, 9 Stephen Varney, 8 Lorenzo Cannone, 7 Michele Lamaro (C), 6 Sebastian Negri, 5 Federico Ruzza, 4 Niccolò Cannone, 3 Marco Riccioni, 2 Giacomo Nicotera, 1 Danilo Fischetti
A disposizione: 16 Luca Bigi, 17 Federico Zani, 18 Simone Ferrari, 19 Edoardo Iachizzi, 20 Jake Polledri, 21 Manuel Zuliani, 22 Alessandro Fusco, 23 Pierre Bruno
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