Focus sulla collocazione tattica del giovane trequarti
I primi 160 minuti del Sei Nazioni 2023 sono andati in archivio. L’Italia ha messo a referto due sconfitte, eppure la nazionale di Crowley, non solo internamente, ma anche all’esterno, sta piacendo e non poco per il suo spirito e la sua voglia di giocare un rugby fatto di velocità e creatività che alterni le cariche degli avanti alla velocità dei trequarti.
Leggi anche, Sei Nazioni 2023: le statistiche dell’Italia dopo i primi due turni
Italia: e se Tommaso Menoncello giocasse il resto del Sei Nazioni 2023 da centro?
In tutto questo però, sembra esserci un giocatore che non è ancora decollato: quel Tommaso Menoncello da cui ci si aspetta tanto e che non è riuscito a mettersi in moto.
Giocare in ruolo diverso: da adattato
Il ruolo del trevigiano è quello da secondo o da primo centro, ma per l’assenza di Monty Ioane e la non elevata presenze di elementi in grado di giocare al largo, Kieran Crowley e lo staff tecnico hanno deciso che dovesse essere lui il sostituto dello straordinario equiparato azzurro.
La visione di Crowley
L’anno scorso era stato chiesto al ct cosa ne pensasse di Menoncello come primo centro: lui spiegò che non lo vedeva ancora pronto a livello internazionale. A questo inoltre c’è da aggiungerci la visione tecnica generale del commissario tecnico: da numero 12 predilige generalmente un “secondo playmaker” più che un elusore, come dimostrato gli impieghi di Morisi, Marin o Garbisi.
I minuti a Twickenham: il “lampo” per la seconda meta azzurra
Menoncello parte ancora all’ala, fatica, in un’azione, che poi però viene annullata per un fallo a palla lontana, Malins lo manda letteralmente al bar. Poi però arriva la ripresa. Entra Pierre Bruno, ala di ruolo, in luogo di un Luca Morisi affaticato e debilitato dall’influenza occorsagli in settimana. Il triangolo allargato si ridisegna e anche la cerniera dei centri assume una nuova fisionomia. Menoncello va a fare coppia con Brex. E’ il 62′, il classe 2022 riceve palla in attacco, fuori dai 22, individua un intervallo libero nella difesa inglese, ci corre dentro creando il break. Avvia l’azione che porterà alla meta di Fusco, del momentaneo 26-14. E’ un segnale, un’indicazione, un lascito per il prosieguo del torneo.
Ora stara a Crowley e al suo staff tecnico scegliere se e come utilizzare Menoncello.
Di Michele Cassano
Cari Lettori,
OnRugby, da oltre 10 anni, Vi offre gratuitamente un’informazione puntuale e quotidiana sul mondo della palla ovale. Il nostro lavoro ha un costo che viene ripagato dalla pubblicità, in particolare quella personalizzata.
Quando Vi viene proposta l’informativa sul rilascio di cookie o tecnologie simili, Vi chiediamo di sostenerci dando il Vostro consenso.