L’assistente allenatore della Nazionale guarda al prossimo turno del Sei Nazioni 2023
L’Italia è tornata in raduno a Verona per preparare la sfida all’Irlanda tra le mura amiche dello stadio Olimpico di Roma, in programma per il prossimo 25 febbraio a corredare la terza giornata del Sei Nazioni 2023.
Marius Goosen, che nello staff di Kieran Crowley si occupa della difesa, racconta il percorso di avvicinamento degli Azzurri: “L’Irlanda è prima nel ranking non per niente. Sta facendo molto bene, è una squadra a cui piace tenere la palla in mano. Nella scorsa partita ha avuto un tempo di ball in play di circa 46 minuti, la Francia ha dovuto fare oltre 200 placcaggi. Sarà fondamentale per noi gestire il possesso.”
“Ogni partita è una sfida diversa. La Francia è grande e grossa e ci ha messo in difficoltà fisicamente. Con l’Inghilterra abbiamo fatto un po’ di fatica nel fermare i loro avanti. L’Irlanda è una squadra completa che può giocare da qualsiasi parte del campo e in qualsiasi modo, vicino o al largo.”
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“Non è la prima volta che preparo partite contro di loro con la Nazionale, o contro il Leinster quando ero al Benetton, che è più o meno la stessa cosa. Credo che la cosa fondamentale sia rallentare il loro possesso, non consentirgli di avere palloni veloci. Se avranno possessi di qualità, hanno in questo momento delle qualità palla in mano in grado di far male a chiunque.”
Una delle circostanze più viste durante la partita di Twickenham è stata l’insistenza della squadra inglese nel cercare di sorprendere la difesa italiana usando calci dietro la linea in posizione d’attacco: “Francia e Inghilterra hanno spesso utilizzato il gioco al piede dietro le nostre ali nei nostri 22 metri – osserva Goosen – Noi già tra una gara e l’altra ci abbiamo lavorato molto e credo che i frutti si siano visti, contro l’Inghilterra è vero che è accaduto spesso, ma non hanno mai trovato particolare soddisfazione da quelle circostanze.”
“Non cambieremo il nostro sistema per questo. Da una parte perché non è scontato che tutte le squadre siano così disponibili a rinunciare al possesso in quella zona di campo, dall’altra perché comunque contro squadre come l’Irlanda la coperta difensiva è corta: se tiriamo da una parte, magari rinforzando la copertura dietro, ci scopriamo da un’altra.”
“Contro l’Inghilterra abbiamo lavorato bene, penso ad esempio che Edo Padovani abbia dato un buon contributo in questo senso nella partita di domenica scorsa. Contro la Francia, invece, i due calci con cui i nostri avversari hanno segnato sono solo la parte finale dell’azione: a lasciare scoperte quelle aree del campo dov’è stato messo il pallone ha contribuito una nostra difesa troppo stretta. Un aspetto, questo, che abbiamo corretto già nella settimana successiva, prima di giocare a Twickenham.”
Contro l’Irlanda servirà una prestazione difensiva di livello ancora superiore. Nelle precedenti partite agli Azzurri sono stati richiesti 159 placcaggi contro la Francia e 146 contro l’Inghilterra, chiudendo rispettivamente con il 76,7% e l’85,6% di interventi riusciti. Cifre che potrebbero dover aumentare ulteriormente nel corso della prossima partita, cosa che nel recente passato ha sempre messo in grande difficoltà la squadra italiana, che contro l’Irlanda ha spesso subito risultati pesanti.
Su questo potrebbero incidere le scelte di formazione, ma Goosen avverte: “Non abbiamo deciso niente a livello di formazione. Dopo l’Inghilterra abbiamo avuto diversi giocatori influenzati e non sappiamo ancora benissimo chi sarà più o meno pronto. Lunedì e martedì saranno giorni certamente decisivi per avere un quadro più completo della situazione.”
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