Il flanker fa il punto della situazione proiettandosi verso il prossimo match ma non dimenticando quanto successo in Inghilterra
La conoscenza di chi sa che sta per arrivare uno dei momenti più difficili del torneo, ma anche e soprattutto la voglia di affrontarlo per capire a che punto del processo di evoluzione è arrivato insieme alla squadra.
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Italia, Manuel Zuliani: “l’Irlanda? In terza linea saremo sollecitati. Entrare a Twickenham non è stato facile”
E’ un Manuel Zuliani molto equilibrato quello che ha risposto alle domanda dei media, fra cui anche Onrugby, nell’incontro stampa terminato qualche minuto fa.
Sul match contro l’Irlanda, sul valore del pack azzurro e sulla forza delle seconde e delle terze linee dei rivali: “Conosciamo le nostre potenzialità, ma sappiamo anche che dobbiamo lavorare ogni settimana in allenamento per essere al massimo poi in partita alzando sempre di più l’asticella. Contro l’Irlanda, in particolare, visto il loro stile di gioco con gli avanti, sarà tutto più difficile. In terza linea saremo particolarmente sollecitati per cercare di aiutare la squadra sotto tutti i punti di vista”.
Sul suo fare parte del gruppo azzurro per il Sei Nazioni 2023: “Devo essere onesto: non pensavo di fare parte della squadra per il torneo. Una volta però arrivato in gruppo ho capito quanto sia bello essere qui. Tutti cercano di aiutarti e metterti a tuo agio: il mix che si è creato fra giovani ed esperti è importante. Consentitemi di ringraziare il Benetton e lo staff tecnico guidato da Marco Bortolami per tutto quello che sto riuscendo a fare, i loro consigli sono preziosissimi”.
Essere un impact player. Onrugby chiede a Zuliani di spiegare i due differenti ingressi con la Francia, avvenuto al 66′, in un flusso di gioco ipotizzabile, e con l’Inghilterra, dove al 23′ del primo tempo ha rilevato Lamaro in una situazione non attesa: “Allora, l’ingresso in campo contro la Francia mi ha ricordato paradossalmente un allenamento da ripetere al meglio alzando il livello di quanto provato in settimana, ovviamente sempre parametrandosi a un Test Match internazionale. Con l’Inghilterra invece è stato tutto differente. Nei primi minuti in cui ho dovuto sostituire Lamaro, abbiamo e ho sofferto. Poi però, una volta rientrati negli spogliatoi, mi sono tranquillizzato, anche grazie alle parole di Lamaro stesso e nella ripresa sono andato meglio. Aggiungo una cosa: era la mia prima volta a Twickenham, all’inizio ho cercato di prendere confidenza con l’ambiente, ma non è stato facile perché il ritmo della partita e dell’intensità è stato altissimo”.
Infine una considerazione sul lavoro delle terze linee nelle prime due partite rispetto alla volontà di rubare il pallone (in difesa) e di portarlo avanti (in attacco): “Ci sono delle cose su cui ci sentiamo più confidenti, come quella di stare vicino al breakdown, e cose dove sappiamo che dobbiamo migliorare, ad esempio la volontà di guadagnare sempre la linea del vantaggio o esplorare differenti linee di corsa. Dobbiamo credere nel processo che stiamo portando avanti e dare sempre il meglio”.
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