Tutti gli assistenti di Dave Rennie hanno dato le dimissioni. Il tecnico ha pochi mesi per costruire la sua squadra
Il primo ostacolo da superare per Eddie Jones nel suo nuovo ruolo di capo allenatore dell’Australia è quello di costruire da zero un nuovo staff tecnico che possa immediatamente funzionare e lavorare insieme per prepara il prossimo Rugby Championship di luglio.
In questo momento la situazione è di completa tabula rasa: Dan McKellar, allenatore degli avanti, si è dimesso per poter firmare il contratto che lo vede come prossimo capo allenatore dei Leicester Tigers (e pare non avesse preso benissimo la nomina di Jones, aspirando ad essere il successore di Rennie); Matt Taylor, allenatore della difesa, si era dimesso a novembre sotto Dave Rennie; Dean Benton e John Pryor, preparatori atletici, se ne sono andati dopo la finestra dei tour autunnali; Laurie Fisher, specialista del breakdown, è stato estromesso da Jones; Petrus du Plessis, l’allenatore della mischia, si è dimesso nei giorni scorsi.
Scott Wisemantel, il guru dell’attacco che aveva lasciato lo staff australiano nel 2022, tornerà a farne parte con un ruolo da consulente. Era stato il tecnico dell’attacco dell’Inghilterra alla RWC 2019 sotto lo stesso Eddie Jones.
Si parla dell’ex mediano di apertura Berrick Barnes come possibile nuovo ingresso nello staff come skills coach, ma sugli altri ruoli non ci sono voci di sorta, si sembra ancora lontani dalla chiusura della questione.
Dave Rennie ha avuto a disposizione alcuni dei migliori allenatori prodotti dal movimento australiano. La loro collettiva dipartita dai rispettivi ruoli è ora un problema che Jones deve cercare di risolvere in fretta.
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