Galles, Owens: “Non vogliamo più essere lo zimbello del rugby mondiale”

Le dichiarazioni del capitano che spiegano perchè lo sciopero è saltato

Sei Nazioni 2021 la formazione del Galles

Ken Owens nella formazione del Galles (Ph. Sebastiano Pessina)

Il clima in Galles è meno incadenscente rispetto a una settimana fa, ma appare chiaro che il processo di ristrutturazione del rugby di alto livello sia ancora ben lungi dall’essere concluso.

Il capitano Ken Owens, incassate le rassicurazioni del CEO della Federazione gallese Nigel Walker si è fatto portavoce della squadra nazionale.

A margine dell’incontro avuto mercoledì 22 febbraio con i vertici della WRU sono arrivate anche le prime dichiarazioni da parte di chi come lui ha il reale polso della situazione dalla prospettiva del gruppo.

In sostanza lo sciopero è saltato perchè sono arrivate delle rassicurazioni positive. Si intravede lo spiraglio di un dialogo fra giocatori e governance che può diventare costante nel tempo.

“Abbiamo sentito di dover prendere posizione, ma gli incontri che hanno avuto luogo negli ultimi 10 giorni circa hanno dimostrato che si possono trovare alcune risoluzioni positive. Deve essere una soluzione a lungo termine. Il rugby gallese non può continuare così, di crisi in crisi, perché è un fattore che sta colpendo tutti gli attori in gioco.”

Il focus poi è passato sulle questioni tecniche, dove il Galles dopo le prime due gare del Sei Nazioni 2023 ha diversi problemi da dover risolvere.

“Dobbiamo unirci adesso e trovare la migliore via da seguire insieme per mettere il rugby gallese al vertice del rugby mondiale, non essere lo zimbello, che penso siamo al momento.”

Il caos intorno alla squadra sembra però non aver condizionato in maniera eccessiva la formazione di Warren Gatland.

“Naturalmente, è stata una distrazione con tutto ciò che è stato accadendo, ma devo elogiare la professionalità dei giocatori in questo. Quando abbiamo attraversato la linea che demarca il campo di allenamento, ci siamo preparati bene e abbiamo fatto il nostro lavoro di giocatori professionisti. Siamo davvero pronti per sabato e non vediamo l’ora di uscire e andare a competere con l’Inghilterra.

Leggi anche: Sei nazioni 2023: Galles-Inghilterra si giocherà, revocato lo sciopero dei giocatori

Infine una dichiarazione che ribadisce quanto lo sciopero sia stato vicino dall’essere messo in atto.

“Posso dirti che lui [l’amministratore delegato ad interim della WRU Nigel Walker] ha capito da dove proveniva la protesta. Se necessario, i ragazzi erano pronti a fare quello che dovevamo fare. Per fortuna, questo non è successo”.

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