Al Millennium il copione assomiglia a quello di due settimane fa: Galles che non riesce a capitalizzare le proprie occasioni in attacco e poi paga alla distanza
L’Inghilterra ha avuto ragione di un Galles orgoglioso a Cardiff, in una partita tirata, tattica e tiutto sommato avara di spettacolo.
Il XV della Rosa è sembrato la squadra di maggiore talento e solidità in campo, ma non ha saputo tradurre questa maggiore consistenza in un ampio divario sul tabellone, finendo per guidare sostanzialmente per tutta la partita, ma chiudendola solo con la meta di Ollie Lawrence a sei minuti dal termine.
Il Galles ha replicato una partita simile a quella contro la Scozia di due settimane fa. Dopo un inizio in sordina, il finale del primo tempo ha riaperto i giochi, pur sprecando ogni occasione avuta nei 22 metri avversari. Stavolta, però, l’inizio della ripresa ha arriso ai Dragoni, con Rees-Zammit capace di intercettare un passaggio di Malins e andare fin sotto i pali per il provvisorio 10-8, dopo che nel primo tempo una bella meta di Watson e i calci di Farrel e Halfpenny avevano sancito il 3-8 dell’intervallo.
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Un vantaggio, quello di inizio secondo tempo, durato appena un battito di ciglia: tre minuti più tardi Kyle Sinckler è arrivato oltre la linea dopo una serie di pick and go a 5 metri dalla linea, dove gli inglesi erano arrivati giunti grazie all’indisciplina degli avversari.
Sul 10-15 si è giocata la maggior parte del secondo tempo: da una parte un Galles attaccato alla partita con la forza di volontà e con la capacità di rendere di scarsa qualità il possesso avversario nel punto d’incontro, dall’altra un’Inghilterra asfittica, superiore fisicamente ma mai in grado di imporre il proprio gioco offensivo.
La questione l’ha risolta Lawrence, andando a segnare in bandierina la meta decisiva: è la prima vittoria inglese a Cardiff dal 2017.
L’Inghilterra è parsa non particolarmente evoluta rispetto alla gara contro l’Italia. Anzi, nonostante una concreta superiorità fisica ha avuto molte difficoltà ad innescare il proprio sistema offensivo.
Il Galles è una squadra in profonda difficoltà. Solo l’esperienza dei senatori e un tasso di talento comunque non trascurabile gli consentono di mantenersi per sprazzi di partita al livello richiesto dal Sei Nazioni, appigliandosi ad un gioco tattico estremizzato e soffrendo drammaticamente nelle situazioni di collisione.
Tra due settimane a Roma il Galles visto oggi al Millennium è una squadra ampiamente alla portata dell’Italia. Tuttavia, quattordici giorni possono fare un’immensa differenza, in qualsiasi direzione, per entrambe le parti.
Galles: 15 Leigh Halfpenny, 14 Josh Adams, 13 Mason Grady, 12 Joe Hawkins, 11 Louis Rees-Zammit, 10 Owen Williams, 9 Tomos Williams, 8 Taulupe Faletau, 7 Justin Tipuric, 6 Christ Tshiunza, 5 Alun Wyn Jones, 4 Adam Beard, 3 Tomas Francis, 2 Ken Owens (C), 1 Gareth Thomas
A disposizione: 16 Bradley Roberts, 17 Rhys Carrè, 18 Dillon Lewis, 19 Dafydd Jenkins, 20 Tommy Reffell, 21 Kieran Hardy, 22 Dan Biggar, 23 Nick Tompkins
Marcatori Galles
Mete: Rees-Zammit (41)
Trasformazioni: Halfpenny (41)
Calci di punizione: Halfpenny (21)
Inghilterra: 15 Freddie Steward, 14 Max Malins, 13 Henry Slade, 12 Ollie Lawrence, 11 Anthony Watson, 10 Owen Farrell (C), 9 Jack van Poortvliet, 8 Alex Dombrandt, 7 Jack Willis, 6 Lewis Ludlam, 5 Ollie Chessum, 4 Maro Itoje, 3 Kyle Sinckler, 2 Jamie George, 1 Ellis Genge
A disposizione: 16 Jack Walker, 17 Mako Vunipola, 18 Dan Cole, 19 Courtney Lawes, 20 Ben Curry, 21 Alex Mitchell, 22 Marcus Smith, 23 Henry Arundell
Marcatori Inghilterra
Mete: Watson (18), Sinckler (44), Lawrence (74)
Trasformazioni: Farrell (44)
Calci di punizione: Farrell (10)
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