Il capitano azzurro: “Si parla di una finale quando dopo non c’è più nulla. Dopo questa ci saranno tante altre partite”
Italia-Galles, valida per la quarta giornata del Sei Nazioni 2023, sta assumendo sempre più la dimensione di una “finale”, almeno all’esterno, ma il capitano azzurro Michele Lamaro ci ha tenuto a specificare che in realtà si tratta di una partita come tutte le altre: difficile, impegnativa, come tutte quelle del Sei Nazioni, ma non una finale.
“Nell’approccio alla partita non cambia nulla, l’abbiamo preparata come una partita normale. Sicuramente la percezione che c’è intorno a questa sfida cambia, sappiamo che dobbiamo alzare il livello e di dover fare una prestazione eccezionale per guadagnarci quello che ci spetta, ma per farlo dobbiamo fare quello che abbiamo fatto fino ad ora” ha spiegato il capitano azzurro in conferenza stampa.
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“È chiaro che all’esterno venga vista come una ‘finale’, ma non lo è. Chiaramente c’è un po’ più di pressione, ma quella c’è da quando abbiamo battuto l’Australia, da quando siamo tornati ad essere competitivi ad alto livello” aggiunge poi Lamaro, che passa ad analizzare nel dettaglio la sfida dell’Olimpico.
“Vorranno metterci sotto fisicamente, e dovremo essere pronti a rispondere allo stesso modo, soprattutto nel breakdown e in situazioni di gioco che possono sfavorirci. Proveranno a metterci in difficoltà e a sporcare i nostri palloni. Dovremo essere bravi a contrastare anche questo, mettendo tutto l’impegno possibile ed eseguire nel miglior modo ciò che dobbiamo fare. Purtroppo nei primi 30 minuti non siamo stati così performanti, e siamo sempre stati costretti a dover rincorrere e nonostante ciò non abbiamo mai mollato né indietreggiato, e questo ci ha permesso di rimanere a contatto. Vogliamo però evitare di concedere troppo all’inizio”.
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Inevitabile anche la domanda sull’assenza di Ange Capuozzo: “Non penso vada ‘gestita’ la sua assenza: al suo posto c’è Tommaso Allan, che domani fa 70 caps in maglia azzurra, direi che non c’è altro da aggiungere. Ha dalla sua parte tantissima esperienza, precisione e concretezza, e questo può darci una grande mano lì dietro. Sta venendo fuori la grande identità del gruppo: prima si pensava che senza Ioane fosse impossibile giocare, poi è successa la stessa cosa con Lucchesi, ma alla fine chiunque va in campo da sempre il massimo”.
Rispetto al Galles, l’Italia ha cambiato pochissimo, mentre invece Gatland sostituisce in media 6-7 giocatori a partita e sta ancora cercando la quadra: “L’aver giocato tanto insieme ci aiuta, questa unità ci permette di restare in partita anche quando andiamo sotto di 15-20 punti. È quel qualcosa in più che ci dà e lo faremo vedere anche domani. Il Galles ha dei giocatori con tantissimo talento, anche se hanno fatto tanti cambi in ogni partita, compensano bene esperienza e gioventù e questo è un ottimo punto a nostro favore. Ma noi non dobbiamo pensare a questo, dobbiamo pensare solo alla nostra partita”.
Francesco Palma
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