I nostri voti alle prestazioni degli azzurri
L’Italia non supera la prova di maturità contro il Galles, nella quarta giornata del Sei Nazioni 2023, in una partita che sembrava alla portata degli azzurri e che la squadra di Gatland ha vinto affidandosi a poche e semplici basi fatte bene, mentre la squadra di Crowley si è complicata la vita tra errori evitabili e giocate forse troppo elaborate: ecco le nostre pagelle.
Leggi anche: Italia, Lamaro: “Ci manca la mentalità vincente”. Crowley: “Troppe soft tries. C’è frustrazione”
Le pagelle di Italia-Galles: Sei Nazioni 2023
Tommaso Allan 5 – Ha il delicato compito di sostituire Capuozzo, lo fa mettendo in campo tutte le sue qualità di costruttore e gestore del gioco. Non è sempre aiutato da palloni di qualità, ma si propone spesso come secondo play per dare altre opzioni all’attacco azzurro. Nel primo tempo fa e disfa prima con un gran break, poi con un passaggio difficile su Varney invece di cercare un soluzione più comoda all’esterno. Nella ripresa tira fuori una grande giocata per la meta di Negri. Paga però due errori gravi: è in ritardo su Dyer in occasione della prima meta, e perde un pallone sanguinoso che causa la seconda marcatura. In entrambi i casi, però, c’è un grosso concorso di colpa dei suoi compagni.
Edoardo Padovani 6 – I gallesi lo bombardano dall’inizio alla fine. Lui tiene duro e sbaglia poco, anche se nelle ripartenze palla in mano non riesce mai a proporre granché. Sulle mete subite non ha particolari colpe, anzi, prima dell’insidioso calcio di Webb aveva fatto un gran placcaggio avanzante.
Juan Ignacio Brex 4 – Se viene a mancare anche il più solido dei trequarti azzurri, tutta la squadra ne risente: perde palloni banali, placca poco e si divora una meta già fatta. La marcatura del 17-29, già fatta e finita da mischia, Fusco e Bruno, è il minimo sindacale.
Tommaso Menoncello 6.5 – Pronti-via stampa un gran placcaggio su Liam Williams. È tra i più pericolosi degli azzurri palla in mano e con un suo break a metà campo dà il via all’azione che porta Negri in meta. Il suo infortunio è una delle notizie peggiori della giornata, sperando non sia nulla di grave.
Pierre Bruno 4.5 – Partita da dimenticare per lui. Sbaglia tanto nel primo tempo, iniziato con la frittata sulla meta di Dyer concluso con un fallo che di fatto cancella l’ultima occasione degli azzurri. La ripresa inizia anche peggio, con un giallo tendente all’arancione che lascia i suoi in 14 per 10 minuti. Si riscatta parzialmente con l’offload che ispira la meta di Brex, ma è troppo poco per salvare la sua partita.
Paolo Garbisi 5.5 – I gallesi lo mettono nel mirino ad ogni pallone toccato, e non sempre riesce a districarsi dalla grande pressione degli avversari. Prova a salvare il salvabile contro un Liam Williams ormai lanciato in meta, ma il disastro l’avevano già fatto i compagni.
Stephen Varney 5.5 – Non sbaglia nemmeno tantissimo, ma gioca una partita da minimo sindacale e non riesce a dare la scossa che serviva a una squadra minata nel profondo delle sue certezze da un Galles che ha giocato sui difetti azzurri e ci ha preso in pieno.
Lorenzo Cannone 4.5 – Si parlava di certezze che vengono a mancare: purtroppo lui una di queste. Prima un’ostruzione ingenua che riporta un Galles in attacco. Poi la meta di punizione nata da una maul da lui fatta crollare è un classico di questo Sei Nazioni (chiedere a Ollivon e a Ferrari), e proprio per questo andava evitata. Iscritto anche lui al festival dei placcaggi mancati sulla meta di Liam Williams.
Michele Lamaro 5.5 – L’apporto in mezzo al campo è il solito, e su questo è encomiabile. Prova a mettere le cose a posto con l’arbitro, senza particolare successo, e la scelta di chiamare mischia – che nel secondo tempo non ha sempre brillato – alla fine non paga. È tra i pochi a non commettere falli in una partita caratterizzata dalla tanta indisciplina degli azzurri. Col senno di poi è sempre facile, ma forse la scelta di chiamare mischia invece di andare in touche nell’occasione che poteva riaprire la partita non è stata delle migliori.
Sebastian Negri 6.5 – Palla in mano non lo ferma nessuno. Bravo a seguire il calcetto di Allan per la prima meta.
Federico Ruzza 6 – Lo marcano in rimessa laterale, ne perde solo una a inizio partita ma poi risponde sempre presente. Anche nella tempesta, è tra quelli che non cedono mai di un centimetro. Non avrà fatto la più spettacolare delle partite, ma c’è sempre.
Niccolò Cannone 5 – Liam Williams gli passa letteralmente sopra in occasione della seconda meta. Per il resto, si vede poco.
Simone Ferrari 6.5 – In mischia fa la voce grossa nel primo tempo. Costretto a uscire per una ferita sanguinante, la sua assenza si fa sentire.
Giacomo Nicotera 5.5 – Era lui il più vicino a Rhys Webb quando il mediano trova un’autostrada dalla base del raggruppamento per la quinta meta.
Danilo Fischetti 6.5 – Mischia, placcaggi e avanzamento. Il suo lo ha fatto, purtroppo non è bastato.
Dalla panchina:
Luca Bigi 5 – Regala a Tipuric la rimessa laterale ai 5 metri che avrebbe potuto riaprire la partita. Ne sbaglia un’altra a tempo scaduto. Errori che fanno male.
Federico Zani 6 – Non fa sentire la mancanza di Fischetti, nell’ultima mischia va anche lui in difficoltà quando il Galles chiude la questione in difesa.
Marco Riccioni 5.5 – Prende un calcio in mischia un po’ discutibile, perché il pilone avversario prima cede e poi si rialza continuando a spingere. In generale non riesce a dare lo stesso contributo di Ferrari.
Edoardo Iachizzi 6 – Un grande break palla in mano e tanto lavoro in mezzo al campo. Perde l’ultima rimessa laterale contro Tipuric.
Giovanni Pettinelli s.v. – Entra tardi, può farci poco. Forse sarebbe stato più conveniente portare un trequarti in più.
Manuel Zuliani 7 – Un tornado in mezzo al campo quando entra. Scava nei raggruppamenti e quando attacca sembra un trequarti. Forse un’occasione da titolare la meriterebbe.
Alessandro Fusco 7.5 – Il cambio di marcia al suo ingresso è evidente. Propizia la seconda meta degli azzurri e l’assalto finale, dando un ritmo che fino ad ora i suoi compagni non erano riusciti a proporre. Il ruolo dell’impact player sembra disegnato su misura per lui. All’unica da titolare – la scorsa estate a Lisbona – ha deluso, ma un altro tentativo dall’inizio andrebbe fatto.
Luca Morisi 6 – Entra e rompe due placcaggi. Anche a lui manca il guizzo vincente per riaprire la partita, ma è tra i meno colpevoli.
A cura di Francesco Palma
Cari Lettori,
OnRugby, da oltre 10 anni, Vi offre gratuitamente un’informazione puntuale e quotidiana sul mondo della palla ovale. Il nostro lavoro ha un costo che viene ripagato dalla pubblicità, in particolare quella personalizzata.
Quando Vi viene proposta l’informativa sul rilascio di cookie o tecnologie simili, Vi chiediamo di sostenerci dando il Vostro consenso.