Contro l’Inghilterra una prestazione fenomenale del seconda linea del Tolosa, che si è affermato definitivamente sul palcoscenico più importante
Non sono molte le storie legate alla palla ovale che iniziano a Bruxelles, ma quella di Thibaud Flament è una di queste.
Il seconda linea della Francia è reduce da una prestazione clamorosa contro l’Inghilterra negli 80 minuti che hanno inflitto alla perfida Albione la più grande sconfitta casalinga della storia del gioco: dal 1871 ad oggi nessuno era riuscito a infliggere più di 50 punti alla squadra di Sua Maestà.
La tribuna stampa ha deciso per Thomas Ramos come man of the match, grazie soprattutto ai 23 punti messi a segno dal numero 15, autore peraltro di un’ottima gara, di una meta e di un 8/9 dalla piazzola che ha superato gli standard probabilistici (ha segnato l’89% dei calci a fronte di un 80% di xGK, expected goal kicks).
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Tuttavia appare un furto nei confronti di Flament, autore di una di quelle performance capaci di piazzare un giocatore sulla cartina dei migliori al mondo in uno specifico ruolo. Due mete, nove placcaggi senza errori, 22 sostegni attivi nei punti d’incontro, 5 rimesse laterali vinte, 2 linebreaks, 39 metri guadagnati palla in mano in 7 cariche: una linea statistica che riassume la prestazione grandiosa di un atleta fuori dal comune, eclettico e polivalente come la sua strana e bizzarra carriera di giovane rugbista giramondo.
Nel 1997 Thibaud Flament nasce a Parigi, vive i primi anni di vita a Singapore, ma ben presto si trasferisce in Belgio, nella capitale Bruxelles, dove il padre ha iniziato a lavorare. Incomincia a giocare a 8 anni nel Waterloo, uno dei migliori club del paese.
A 18 anni nessuna accademia francese si fa viva per reclutare questo mediano di apertura (sic!) vicino ai due metri d’altezza, poi superati, dal fisico magro e asciutto. Allora lui attraversa la Manica e va a studiare al Loughborough College, prestigiosa università inglese che ha anche il pregio di avere un ottimo programma sportivo.
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Dave Morris, il suo director of rugby ai tempi, ha ricordato in un’intervista: “Facevamo i provini ai nuovi studenti dell’università e tenevamo una lezione in cui spiegavamo il processo di selezione. In quel momento, proviamo a valutare tutto il tempo i profili degli aspiranti, e cercavo una seconda linea. Quando vedo questo giocatore così alto e magro, mi avvicino e gli chiedo in che ruolo gioco. Mi risponde in un accento francese: mediano di apertura. Sono rimasto scioccato.”
Flament inizia a giocare con la quinta squadra del college in una delle serie minori del campionato universitario, da numero 10, ma ben presto, sulla spinta dello staff, che ne intravede le doti, viene trasformato in seconda linea.
Dopo due anni a Loughborough, è tempo di fare le valigie: lo attende un tirocinio di un anno presso l’ambasciata francese in Argentina, durante il quale continua a giocare a rugby con il Club Newman di Buenos Aires, una delle squadre del Top12 de la URBA, il campionato della provincia bonaerense.
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A proposito di quell’esperienza dall’altra parte del mondo, Flament ha raccontato: “Il modo di giocare a rugby in Argentina era così diverso da quello che avevo vissuto fin lì che ha cambiato il mio modo di vedere il gioco. Quando sono arrivato mi sono reso conto che stavo mettendomi troppa pressione addosso e non mi stavo divertendo. Vedendo giocare le persone, in Argentina, potevo vedere come si godevano l’esperienza, concentrate sul divertimento e sullo stare bene insieme. Penso che mi abbia fatto diventare un giocatore e una persona migliore.”
Mentre la nazionale under 20 francese arriva in Argentina e conquista il secondo titolo mondiale giovanile consecutivo, Flament, che ancora non è neanche sui radar della FFR, lascia il paese. Al ritorno da Baires, nell’estate del 2019, ad aspettarlo c’è un’offerta di contratto dei Wasps. Si tratta di un accordo per far parte della senior academy del club, ma Flament impressiona talmente che viene aggregato in pianta stabile agli allenamenti della prima squadra.
A settembre debutta contro i Saracens in Premiership Rugby Cup e segna subito una meta. Giocherà 16 partite con la squadra giallonera, prima che nell’estate successiva il Tolosa si assicuri i suoi talenti. In nazionale viene convocato nell’autunno del 2021, e debutta non a caso contro l’Argentina. Anche qui segna immediatamente una meta nel 29-20 con cui i transalpini battono i latinoamericani.
La sua ascesa è una curva iperbolica: da giovane interessante diventa un giocatore di rotazione della nazionale, poi un titolare costante anche grazie agli infortuni di Paul Willemse prima e Cameron Woki poi. Infine, l’11marzo 2023, davanti ai circa 82mila spettatori di Twickenham gioca gli 80 minuti migliori della sua carriera, risultando il migliore in campo nella più grande sconfitta casalinga di sempre dell’Inghilterra. Si attendono, adesso, ulteriori sviluppi.
Lorenzo Calamai
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