Il presidente Fir: “Ci saranno dei requisiti minimi da rispettare. Chi non li ha non si iscrive”
L’addio di Calvisano al Top 10 è stato tanto inaspettato quanto triste: una delle squadre più rappresentative e importanti dell’ultimo decennio di rugby italiano ripartirà dalla serie C, o dalla B se la formazione cadetta riuscirà ad ottenere la promozione.
Ciò comporta delle conseguenze anche per il resto del campionato. Potrebbe quindi non esserci una retrocessione dal Top 10 quest’anno, in modo da ritornare col numero originario di squadre previsto grazie alla promossa dalla Serie A, ma come ha spiegato al Gazzettino il presidente Fir Marzio Innocenti, il campionato potrebbe anche proseguire con 9 squadre.
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Il presidente Marzio Innocenti sul Top 10
“Intanto ci sono il dispiacere e la preoccupazione della Federazione per l’uscita dal Top 10 del Calvisano e di un territorio di tradizione rugbistica come la provincia di Brescia” ha commentato il presidente: “Gli scenari sono vari, uno è la riduzione a nove squadre”.
“Ne discuteremo con i club nella riunione del 23 marzo, programmata per fare un altro passaggio sul ‘Manuale delle licenze’ da introdurre nella prossima stagione per partecipare al campionato”.
Per entrare nel massimo campionato italiano, infatti, è necessario rispettare degli standard minimi: “Riguardano il budget, gli stadi, la strumentazione sportiva, la dotazione tecnica e altre caratteristiche di minima che i club devono possedere. Chi non le ha non s’iscrive” spiega Innocenti, che poi ha chiarito che in ogni caso – nonostante la defezione di Calvisano – le promozioni dovranno avvenire principalmente per meriti sportivi. Se una squadra ha i requisiti per la licenza ma non ha conquistato la promozione sul campo, non potrà iscriversi.
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