I nostri voti alle prestazioni degli Azzurri nell’ultima giornata del Torneo
Il Sei Nazioni 2023 dell’Italia finisce con una sconfitta per 26-14 in casa della Scozia, dopo un assalto finale che non ha fruttato la meta del sorpasso e una beffarda ripartenza che ha permesso alla Nazionale del Cardo di conquistare anche il punto di bonus. Una prestazione di luci e ombre per gli Azzurri, che chiudono il Torneo senza vittorie ma con tanti segnali positivi in vista del futuro. Ecco i nostri voti.
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Sei Nazioni 2023: le pagelle di Scozia-Italia
Tommaso Allan 5.5 – Si inserisce spesso in attacco dando abbrivio agli Azzurri, tiene bene nel ping pong tattico al piede ed è bravo a seguire il calcetto di Garbisi per la meta. Resta però un problema serio: a questi livelli, senza una buona percentuale dalla piazzola le partite non si vincono.
Pierre Bruno 5 – Sbaglia il posizionamento in occasione della meta di Van der Merwe, e 6 placcaggi sbagliati su 12 sono davvero troppi. Quando viene servito al largo prova a farsi strada, ma davanti a sé trova il muro posto da Van der Merwe, che nella meta a tempo scaduto lo brucia sullo scatto.
Juan Ignacio Brex 6.5 – Dopo la battuta d’arresto contro il Galles torna in giocatore che conosciamo. Gli mancano soluzioni in attacco, ma per la difesa azzurra in questo momento è imprescindibile, anche se – insieme a Negri – manca il placcaggio su Kinghorn nella terza meta.
Luca Morisi 6.5 – Dentro all’ultimo minuto per Menoncello, gioca una partita da leone, prende botte e non perde mai un metro. Peccato però per qualche errore di handling di troppo. Gli scozzesi lo mettono nel mirino ma dal suo canale non si passa.
Simone Gesi 6.5 – Servito pochissimo in attacco, nella ripresa va a cercarsi qualche pallone in più, ma soprattutto fa un grande lavoro in difesa (in teoria il suo punto debole). Nel finale di primo tempo fa un miracolo su Kyle Steyn, nel secondo tempo placca e se Fusco gli avesse servito bene quel pallone a quest’ora staremmo parlando di una meta all’esordio. Il ragazzo c’è, ma va servito per sfruttarne le doti.
Paolo Garbisi 6 – Nel complesso una buona partita. Nel secondo tempo sbaglia un paio di giocate fondamentali, poi si fa perdonare con il calcetto per la meta di Allan e il piazzato che dà speranza all’Italia.
Alessandro Fusco 5 – A scanso di equivoci, per quanto fatto vedere in questo Torneo (e viste le prestazioni non eccezionali di Varney) un’occasione da titolare la meritava ed è stato giusto dargliela. Purtroppo non ha la continuità per fare sempre la scelta giusta in 80 minuti: alterna belle giocate ad errori, come dimostra lo splendido break trovato nel secondo tempo a cui è seguito un passaggio imprendibile per Gesi. In difesa Kinghorn lo punta e lo brucia con troppa facilità.
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Lorenzo Cannone 6.5 – Si riscatta dopo l’opaca prova di Roma contro il Galles. Bene nella battaglia nel punto d’incontro e in difesa, gli manca il guizzo rispetto alle prime 3 partite, ma evidentemente era in riserva anche lui.
Michele Lamaro 6.5 – Su quello che fa in mezzo al campo ormai non c’è nulla da aggiungere, sia a livello di lavoro (con 18 placcaggi riusciti su 20) che di leadership. Lavora spesso da secondo ricevitore dopo il mediano. Certo, il passaggio sbagliato a un metro dalla linea di meta su Brex grida vendetta.
Sebastian Negri 6 – Meno brillante rispetto alle uscite precedenti ma comunque importante. Con tutto il lavoro fatto in questo Sei Nazioni probabilmente anche per lui la benzina era finita. Gli sfugge Kinghorn sulla terza meta.
Federico Ruzza 7.5 – Gioca una partita sontuosa sotto tutti i punti di vista. Tiene in piedi come sempre una rimessa laterale che a tratti traballa e placca tutto ciò che passa dalle sue parti (21 su 21, 100% di efficacia).
Edoardo Iachizzi 5 – Fa più fatica di quanto ci si aspettasse, e quel fallo per placcaggio non chiuso proprio quando l’Italia sembrava aver tenuto duro sul primo assalto scozzese è stata una mazzata notevole per gli Azzurri.
Marco Riccioni 5 – Schoeman lo mette in croce, paga con un giallo e in inferiorità numerica l’Italia prende meta dopo 30 secondi. Un po’ meglio quando rientra, ma purtroppo non è stato il suo Sei Nazioni.
Giacomo Nicotera 7 – Gioca una gran partita in mezzo al campo, forse una delle sue migliori in Azzurro, e per il Mondiale si conferma una garanzia in un ruolo dove la coperta è molto corta. In touche beneficia (come il collega Turner) del “liberi tutti” dell’arbitro sui lanci storti.
Danilo Fischetti 6.5 – Ancor più che nelle altre partite, il lavoro fatto in mezzo al campo è impressionante per quantità e qualità. In mischia prende e dà contro uno Zander Fagerson furbo e capace, ma non era dal suo lato il problema.
Dalla panchina:
Marco Manfredi 6 – Entra e partecipa all’assalto finale, si butta dentro quando l’Italia decide di giocare veloce e trova ottimi avanzamenti.
Federico Zani 6 – Porta freschezza, esperienza e lavoro negli ultimi 10 minuti. Peccato per la mischia persa a tempo scaduto, ma la partita era ormai andata e ci stava rischiare.
Pietro Ceccarelli 7 – Entra nel primo tempo nel momento più difficile e rimette in piedi una mischia in grande difficoltà. Fa lo stesso nella ripresa prima di uscire per una botta nel finale. Tra i migliori.
Niccolò Cannone 6 – Buoni i 10 minuti “a freddo” nel primo tempo, nella ripresa sbaglia 3 placcaggi ma dà qualcosa in più rispetto a Iachizzi.
Giovanni Pettinelli 6 – Ottimo il suo ingresso. Fornisce a Nicotera e Manfredi un’opzione in più in touche, ma quell’in avanti a 30″ dalla fine grida vendetta.
Manuel Zuliani 7 – Non fosse stato per la febbre avrebbe giocato titolare, e il perché si è visto. Cambia le carte in tavola nel punto d’incontro ed è il principale protagonista nella battaglia davanti nel secondo tempo. Rischia un intercetto sanguinosissimo dopo l’ennesimo turnover guadagnato, ma per fortuna va tutto per il meglio.
Alessandro Garbisi 6.5 – Il suo ingresso dà una marcia in più. Non forza mai la giocata, ma guida la manovra con regolarità e senza particolari errori. Sfiora la meta nel finale, ma contro il muro scozzese è stata dura per tutti.
Marco Zanon 6 – Entrato in lista gara all’ultimo momento, gioca un buon finale di partita, pur senza particolari guizzi.
A cura di Francesco Palma
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