Il presidente Fir è intervenuto durante la conferenza stampa di debriefing tenutasi a Roma
Il presidente Fir Marzio Innocenti ha tracciato il suo bilancio di questo Sei Nazioni, in occasione della conferenza stampa di debriefing tenutasi nella sala stampa dello Stadio Olimpico di Roma: “Il Sei Nazioni ci ha lasciato tante cose. Non siamo soddisfatti: l’obiettivo era di vincere due partite, non è successo anche se tutti avete visto che c’è stata la possibilità di farlo. Quando non si raggiunge un obiettivo bisogna orientarsi sul perché è successo, questi ragazzi stanno facendo un percorso lineare: sono partiti dal novembre del 2021 con una squadra che doveva ancora trovare una sua identità e sono arrivati a un Torneo dove siamo stati all’altezza degli avversari, ma in cui non abbiamo vinto la partita in cui era evidente che la squadra migliore in campo fosse l’Italia”.
“Dobbiamo imparare a vincere le partite che ragionevolmente possiamo preparare fin dall’inizio per conquistarle. Contro Uruguay e Portogallo alla fine siamo riusciti a raggiungere la vittoria, ma non nel modo in cui avremmo voluto, in Georgia e con il Galles abbiamo visto invece cosa è successo. Bisogna comunque ricordare che i nostri ragazzi sono davvero molto giovane, e bisogna portare loro ad acquisire la consapevolezza che certe partite si possono vincere. Non dobbiamo certo dimenticare che al Sei Nazioni si affrontano 5 delle 10 migliori squadre al mondo, tra cui le prime due. Quando si fa un bilancio bisogna valutare anche questo, ma al termine di tutto questo non siamo soddisfatti” ha concluso il presidente.
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Innocenti si è poi concentrato sui risultati dell’Italia under 20, giunta terza nel Sei Nazioni di categoria con 2 vittorie e ottenendo punti in tutte le partite: “Per quanto riguarda invece l’under 20, gli obiettivi sono stati raggiunti, anche se potevamo fare anche qualche cosa di più. Le partite si vincono e si perdono, e a volte si possono decidere per dei particolari come i calci: i ragazzi hanno dimostrato di poterle vincere praticamente tutte”.
“Ovviamente non enfatizzo troppo la Nazionale under 20 come squadra sulla quale basare le nostre ambizioni, ma serve per misurare quanto bene sta il nostro movimento e il nostro sistema di formazione, e la risposta è stata estremamente positiva. C’è un numero di ragazzi abbastanza importante che nel giro di pochi anni – se noi lavoreremo bene e se le franchigie e le squadre di Top 10 lavoreranno bene – potranno aumentare il numero di giocatori che possono ambire alla maglia della Nazionale e migliorarne la qualità”.
“Siamo passati dai 30-35 giocatori che avevamo a disposizione nel 2021 a 40-45 come adesso, e possiamo ragionevolmente pensare di arrivare nel giro di 3 anni a un numero di circa 80 giocatori. Dobbiamo arrivare tra le prime 10 del ranking, anche perché questo vorrebbe dire aver battuto più volte le squadre che ci stanno davanti” ha detto il presidente.
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Infine, Innocenti ha tracciato un bilancio di questo Torneo dal punto di vista del seguito: “Il Sei Nazioni 2022 non aveva avuto un ritorno estremamente positivo dal punto di vista del pubblico, mentre quest’anno siamo ritornati al periodo in cui l’Italia faceva dei risultati importanti. Il nostro pubblico non ci ha mai abbandonati, gli appassionati di rugby hanno sempre continuato a gioire e spesso a soffrire. Abbiamo avuto 153.722 spettatori totali nelle 3 partite in casa e l’incasso ha superato i 4 milioni di euro, e circa il 32% di coloro che hanno acquistato i biglietti provengono da club italiani, mentre il pubblico femminile è stato del 34%, in netto aumento”.
“Perché le persone si sono di nuovo avvicinate al rugby italiano? Anche se non abbiamo ottenuto vittorie, ci abbiamo provato e creduto sempre, abbiamo giocato un rugby bello anche se a volte rischioso, ma i ragazzi si sono presi i loro rischi e le loro responsabilità, dando una bella immagine del rugby. Dobbiamo unire la bellezza all’efficacia, credo che ci arriveremo sicuramente, questa squadra ha un futuro. Dobbiamo esserne sicuri e certi” ha concluso Innocenti.
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