Il c.t. oltre a fare un bilancio del Sei Nazioni appena terminato è tornato sulla possibilità di convocare alcuni giocatori
Il c.t. dell’Italia Kieran Crowley è intervenuto in occasione della conferenza stampa tenutasi allo Stadio Olimpico di Roma, e ha tracciato il suo bilancio del Sei Nazioni appena terminato: “Secondo me abbiamo fatto grandi passi avanti nell’ultimo anno, anzi, negli ultimi 16 mesi. Abbiamo introdotto circa 23 nuovi giocatori con la maglia azzurra, e penso che abbiamo creato la nostra identità di gioco, ottenendo rispetto e credibilità”.
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“Giochiamo un rugby rischioso, sì, ma se continuassimo a fare sempre le stesse cose non riusciremmo mai a spostarci dalla posizione in cui siamo. C’è stato un periodo, in Italia, in cui il rugby è stato un po’ piatto in termini di connessione con il pubblico, e spero che attraverso questo modo giocare abbiamo entusiasmato di più gli spettatori. Non siamo ancora riusciti a dare quella consistenza necessaria a realizzare questo tipo di gioco al 100%, ma lavoreremo ancora per migliorare le nostre abilità e renderlo più performante”.
“Come mi sento alla fine di questo Sei Nazioni? Provo emozioni contrastanti: sono incredibilmente orgoglioso dei ragazzi, hanno lavorato duramente e hanno reso orgogliosa l’Italia secondo me. Il non aver raggiunto i risultati che speravamo, e questo ci dà frustrazione, ma abbiamo avuto in tutte le partite l’opportunità di vincere. Uno fa le analisi, ma si deve anche preoccupare del domani, altrimenti la frustrazione aumenta”.
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Interpellato sulla difesa, il tecnico ha risposto: “Certamente ci sono cose da migliorare, perché se una squadra fa 30 punti allora per vincere ne devi fare 31. La nostra difesa, nel complesso, però è stata buona. Ci sono stati alcuni errori individuali, a volte abbiamo messo troppi giocatori nel punto d’incontro e abbiamo permesso agli altri di sfruttare a loro favore altre aree di gioco, ma ci sono stati momenti in cui abbiamo avuto una difesa di ottima qualità, resistendo per oltre 20 fasi”.
“Un voto al nostro Torneo? Dipende da cosa vogliamo valutare. Sotto alcuni punti di vista è stato il miglior Sei Nazioni degli ultimi 10 anni, in particolare per il gioco, espresso. Ci sono degli aspetti legati ai progressi delle singole partite. Difficile dare un numero da 1 a 10, ma è sicuramente una valutazione positiva”.
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Per quanto riguarda altre possibili aggiunte in vista della Coppa del Mondo, il c.t. Crowley è stato molto chiaro: “Non saranno chiamati giocatori che non sono mai stati con il gruppo, avevamo deciso che se un giocatore non si sarebbe reso disponibile per il Sei Nazioni non sarebbe stato considerato per la Coppa del Mondo. Mi riferisco agli oriundi eleggibili per l’Italia che prima del Sei Nazioni non hanno dato la loro disponibilità a partecipare. Sergio Parisse si è reso disponibile ed è tutt’ora disponibile per la selezione, così come Monty Ioane: ho visto come ha giocato con i Melbourne Rebels sabato, sta facendo molto bene e l’ho contattato dopo la partita. Sarà disponibile per la selezione”.
Sulla questione dell’indisponibilità di Ioane in questo Sei Nazioni è tornato anche il presidente Innocenti, che ha voluto chiarire ulteriormente: “Monty Ioane non ha giocato il Sei Nazioni in totale accordo con la Federazione e il c.t. Si era creata una situazione per la quale per poter avere un contratto, visto che Monty è un professionista e deve lavorare per sé e per la sua famiglia, sarebbe stato necessario rendersi disponibile durante il Super Rugby. Monty lo ha chiesto alla Federazione, e dopo esserci consultati con Kieran abbiamo dato il nostro ok, ma sarà assolutamente disponibile per la Coppa del Mondo”.
Francesco Palma
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