Tutte le qualità dell’estremo scozzese condensate in un’azione eccezionale
L’annuncio è arrivato ieri, 27 marzo: dopo la Rugby World Cup 2022, Stuart Hogg lascerà il mondo del rugby giocato per dedicarsi a un nuovo capitolo della sua vita.
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Una delle mete più belle della carriera di Stuart Hogg
L’estremo scozzese (capace di raggiungere la straordinaria quota dei 100 caps a livello internazionale), che con un post sui suoi canali social ha reso pubblica la cosa, è stato un riferimento in campo e fuori dal campo.
Le sue corse, i suoi break improvvisi: la capacità di cogliere delle falle nelle reti difensive rivali per andare a fare meta spesso partendo da molto lontano. Una in particolare è la meta da ricordare, quella griffata il 19 marzo 2016 nel match del Sei Nazioni contro l’Irlanda a Dublino, per il momentaneo 9-8 di una partita poi conclusasi 35-25 in favore dei padroni di casa.
Ecco l’azione. Ricezione dietro la linea di metà campo, partenza, sguardo ai compagni e alla linea difensiva, poi l’accelerazione. Uno sprint incontenibile, ancora un colpo di gas per evitare l’ultimo tentativo di placcaggio e infine l’esplosione per la meta segnata: 55 metri a tutto volume, alla Stuart Hogg.
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