Mediana, centri e triangolo allargato: a che punto sono le gerarchie azzurre in vista della campagna di Francia
Mancano poco più di 5 mesi all’inizio della Rugby World Cup 2023, il prossimo grande appuntamento del rugby internazionale, anticipato da una serie di partite di preparazione che consentiranno a Kieran Crowley e al suo staff di designare i 33 giocatori che saranno coinvolti nel mondiale francese.
Nella prima parte dell’analisi dello stato dell’arte della rosa allargata dell’Italia abbiamo preso in considerazione il reparto degli avanti, supponendo un totale di 19 convocati nei ruoli di prima, seconda e terza linea.
Rimangono dunque 14 posti per la linea dei trequarti dove, ancor più che per i giocatori di mischia, la polivalenza dei giocatori è un fattore importante e spariglia le carte nel numero di atleti scelti in ogni dato ruolo.
Nel 2019, con 31 convocati, Conor O’Shea selezionò 3 mediani di mischia, 2 aperture, 4 centri (tra cui due adattabili come Tommaso Benvenuti e Giulio Bisegni) e 4 ali/estremi. Le convocazioni di Crowley dovrebbero seguire più o meno lo stesso canovaccio, con un giocatore in più, prevedibilmente polivalente come ad esempio Leonardo Marin (10/12/15), Giacomo Da Re (10/15) o Matteo Minozzi (11/14/15).
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Mediano di mischia
Stephen Varney – sicurezza
Alessandro Fusco – probabile
Alessandro Garbisi – probabile
Martin Page-Relo – outsider
Nelle 19 partite in cui Kieran Crowley è stato capo allenatore dell’Italia, Stephen Varney è partito titolare 12 volte ed è stato scelto dal primo minuto ogni volta in cui è stato convocato. Il classe 2001 è quindi la chiara prima scelta dello staff fino a questo momento. Dietro di lui Alessandro Fusco e Alessandro Garbisi hanno fin qui completato il lotto, con lo stesso numero di occasioni da titolare (2) e il napoletano con un numero nettamente superiore di presenze totali (13 contro 5). Lo status di probabili convocati è dato dall’aggiunta al gruppo azzurro, nel finale di Sei Nazioni, di Martin Page-Relo, francese classe 1999 eleggibile grazie ai nonni italiani. Una possibilità che deve essere tenuta in considerazione in chiave mondiale e che potrebbe togliere il posto ad uno dei due succitati contendenti.
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Mediano di apertura
Paolo Garbisi – sicurezza
Tommaso Allan – sicurezza
Leonardo Marin – outsider
Giacomo Da Re – outsider
La presenza di Paolo Garbisi e di Tommaso Allan nella rosa azzurra per la Rugby World Cup non è in discussione. Alle loro spalle Leonardo Marin e Giacomo Da Re si giocano le residue speranze di convocazione. Dalla loro hanno la capacità di disimpegnarsi in più ruoli: Marin è il giocatore dal potenziale più alto, con un’interessante evoluzione come primo centro nel Sei Nazioni 2022 poi interrotta dall’infortunio che lo ha sostanzialmente escluso dalla stagione in corso; Da Re ha ricevuto la benedizione di Crowley (“Il terzo miglior 10 in Italia”) tempo addietro, è costantemente nella lista dei convocati e può disimpegnarsi come estremo. Uno di loro potrà essere il giocatore numero 33.
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Centro
Tommaso Menoncello – sicurezza
Juan Ignacio Brex – sicurezza
Luca Morisi – probabile
Marco Zanon – probabile
Enrico Lucchin – outsider
Il talento di Tommaso Menoncello e la sua capacità di disimpegnarsi in tutti i ruoli dall’11 al 14 lo rendono uno dei primi nomi vergati sulla sua lista da Kieran Crowley. Al suo fianco, quello di un Nacho Brex la cui maturazione costante lo porta ad essere oggi un numero 13 di altissimo livello e un giocatore fondamentale per l’Italia. Luca Morisi è stato un elemento importante nell’ultimo anno degli Azzurri, in particolare nelle gare giocate da titolare a novembre ed è leggermente sopra nelle gerarchie rispetto a un Marco Zanon che nel complesso ha un numero di presenze con Crowley abbastanza simile fino a qui. Enrico Lucchin ha giocato un grande inizio di stagione, è stato costantemente nel gruppo azzurro nel 2023 (al contrario di Zanon, ad esempio) ma ha ottenuto una sola presenza, quella d’esordio contro Samoa. Parte più indietro degli altri, ma è un profilo che può contendere un posto alla Rugby World Cup.
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Ala ed estremo
Edoardo Padovani – sicurezza
Monty Ioane – sicurezza
Pierre Bruno – sicurezza
Ange Capuozzo – sicurezza
Matteo Minozzi – outsider
Simone Gesi – outsider
Giovanni Montemauri – outsider
Jacopo Trulla – outsider
Federico Mori – outsider
Ci sono quattro giocatori praticamente certi, a meno di brutte sorprese, di andare al mondiale: Padovani, Ioane, Bruno e Capuozzo sono i giocatori che si sono sostanzialmente divisi le selezioni nel triangolo allargato dell’Italia di Crowley. A questo punto rimane da capire che cosa vorrà fare il tecnico neozelandese. Al Sei Nazioni 2023, con convocazioni di 33 giocatori come per la RWC, ha scelto di chiamare 4 giocatori per il triangolo allargato, coadiuvati dalla possibilità di adattamento di Menoncello e Da Re. L’altra possibilità è quella di selezionare 3 centri, inserendo magari Marin come terza apertura, e selezionare 5 giocatori per i ruoli di ala ed estremo. Nella lunga lista di outsiders per il ruolo, Matteo Minozzi gioca un ruolo di prominenza per le sue qualità e perché inserito nel gruppo azzurro nella prima parte del Sei Nazioni. Simone Gesi non può essere tagliato fuori, visto il debutto contro la Scozia dello scorso marzo, ma dalla sua ha il fatto che può giocare solo come ala sinistra. Giovanni Montemauri è invece un giocatore estremamente polivalente, inserito nel gruppo azzurro durante il Sei Nazioni ma senza aver avuto la possibilità di esordire. Le sue possibilità di esserci sono residuali, così come quelle di Jacopo Trulla e Federico Mori. Il trequarti delle Zebre ha vissuto una stagione in crescita, ma ha una sola presenza nell’Italia di Crowley (titolare in Portogallo-Italia del giugno 2022). Quello del Bordeaux non gioca da dicembre con il club e in nazionale non è più stato convocato dopo Italia-Inghilterra del Sei Nazioni 2022.
Lorenzo Calamai
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