Il direttore sportivo dei ducali analizza la difficile stagione che sta per finire, con uno sguardo verso il 2024/25
In un’intervista rilasciata alla Gazzetta di Parma Franco Tonni, direttore sportivo delle Zebre Parma, prova a tirare le somme della stagione 2022/23 che sta per volgere al termine con uno sguardo alla prossima a stagione.
Se già si poteva immaginare che sarebbe stato un anno difficile, visto anche il massiccio rinnovamento della rosa, l’annata si è rivelata davvero avara di soddisfazioni con le Zebre sconfitte in tutte le partite di Challenge Cup e URC e ben poche chance di ribaltare la situazione viste le due impegnative partite mancanti che verranno disputate in Sudafrica contro Bulls e Lions.
Franco Tonni, tra presente e futuro delle Zebre Parma
“Anch’io pensavo che un paio di partite si sarebbero vinte fin qui; la prima di campionato si è persa anche per una decisione arbitrale discutibile. E’ mancata la capacità di vincere, che si impara vincendo” esordisce Tonni, che in passato è già stato direttore sportivo degli Aironi. “Questo non è più il campionato di dodici anni fa e nemmeno di sei: l’ingresso delle quattro sudafricane ha elevato il livello in un modo impensabile, è un’altra roba. Noi abbiamo il privilegio di esserci e lo dobbiamo supportare. Servono investimenti, competenze e tempo”.
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A proposito di tempo, il ds delle Zebre prende a esempio i piloni in rosa: “Per ricostruire serve tempo. Abbiamo alcuni piloni con grandi potenzialità e sono convinto andranno lontano”, facendo riferimento al fatto che sui dieci giocatori in rosa i due più anziani hanno 27 anni e ben cinque fra i 20 e i 21.
A proposito della prossima stagione Tonni afferma: “Abbiamo iniziato un percorso che ci deve portare alla stagione 2024/25 come piattaforma per il passo successivo. Meno stranieri non eleggibili, allargare ulteriormente lo staff tecnico perché è da lì che si parte per crescere, nel lavorare le specificità. Io sono convinto che la prossima stagione non la chiuderemo all’ultimo posto.”
Tonni, infine, sottolinea anche la necessità di ampliare l’identità del club per far comprendere al territorio lo sforzo e l’importanza di avere una franchigia di stanza a Parma.
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