Battuto Cardiff 27-23 in una partita tiratissima, con una sequenza difensiva finale infinita. È la prima volta che una squadra italiana arriva così in alto
Il Benetton è la prima squadra italiana a raggiungere una semifinale di coppa grazie alla vittoria per 27-23 su Cardiff, ottenuta sotto la pioggia continua in uno stadio Monigo esaurito.
Un risultato storico raggiunto al termine di una partita tiratissima, decisa dalla meta di Marcus Watson a dieci minuti dalla fine e chiusa con una infinita sequenza difensiva che ha fatto palpitare i cuori di tutti i tifosi fino al fischio finale.
Una gara che era iniziata bene, ma si è poi complicata anche a causa della pioggia, che ha impedito al Benetton di mettere in campo il proprio miglior rugby offensivo, mentre Cardiff ha spesso vinto la battaglia aerea sui tanti box kick che hanno animato la gara.
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Il primo tempo, a dire il vero, ha visto il Benetton dominare per la prima mezz’ora. Dopo aver subito lo 0-3 sul primo pallone del match per un tenuto, i biancoverdi hanno replicato immediatamente mettendo in cascina 6 punti firmati Umaga.
Al 15′ Negri buca la difesa avversaria, potrebbe provare ad andare da solo ma cede a Duvenage all’interno. Il numero 9 viene placcato a 5 metri, ma Teddy Williams commette un fallo professionale frammettendosi fra placcato e sostegni: è giallo.
I Leoni prima si divorano un’occasione con Padovani, che non riesce a trattenere il possesso dopo una complessa giocata su calcio di punizione a 5 metri dalla linea, ma poi rimediano con una bella combinazione dei trequarti che manda Rhyno Smith in meta.
Al 30′, su uno dei pochi veri palloni in attacco del primo tempo, Cardiff trova una meta non senza fortuna: Tomos Williams attacca la chiusa dopo un drive da rimessa laterale e mette dietro la difesa un calcio insidioso, Owen Lane perde il controllo all’indietro, l’ovale carambola sui piedi di Duvenage che fornisce un assist involontario all’accorrente Thomas Young. Con la difficile trasformazione messa da Priestland è 13-10.
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Gli ultimi dieci minuti del primo tempo sono di marca gallese, ma il Benetton mette in campo una grande difesa e non concede niente agli ospiti.
A inizio ripresa, invece, si spegne la luce: Priestland pareggia dalla piazzola dopo un fallo sciocco della difesa, poi il giovane astro gallese Mason Grady si fa beffe di Menoncello (complice la difesa molto aggressiva di Duvenage all’esterno), aggirandolo e allungando la prepotente falcata: nessuno dei trequarti biancoverdi riesce più a trattenere il 13 avversario, che schiaccia all’angolino. Priestland è in serata di grazia e mette la trasformazione dall’angolo per il 13-20.
I padroni di casa accusano il contraccolpo psicologico e si incartano in una serie di errori banali, a cui si aggiungono le difficoltà di controllo dell’ovale e l’equilibrio precario in campo a causa della pioggia e del campo pesante e scivoloso.
I trevigiani ritrovano fiducia con una giocata semplice: Lorenzo Cannone carica in mezzo al campo dopo un drive, Duvenage mette in cielo un campanile sotto il quale accorrono Zuliani e Padovani, Cardiff concede il fallo poco fuori dai propri 22 metri. Dagli sviluppi della successiva rimessa laterale arriva la marcatura sotto i pali di Michele Lamaro, servito da un bel passaggio lungo del numero 9 sudafricano.
Il 20 pari, però, dura poco. Priestland trova ancora la via dei pali al 62′ dalla lunga distanza.
La panchina del Benetton, però, ha un grande impatto. Cannone, Zuliani e Albornoz danno la scossa ai compagni e, dopo aver ottenuto un nuovo possesso nei 22 avversari grazie a un calcio di punizione spedito in rimessa laterale dall’argentino, i Leoni si accendono di nuovo: tre percussioni ravvicinate prima dell’allargamento del pallone, con Albornoz bravo a passare il pallone nonostante un controllo imperfetto e Watson altrettanto bravo a segnare controllando un ovale che gli era schizzato in avanti colpendo il petto.
Dopo la meta dell’inglese, Albornoz mette anche i due punti addizionali da posizione difficile, consentendo al Benetton di andare a +4. Cardiff deve giocare per la meta.
Ci proverà con un drive con oltre 10 giocatori al suo interno, ma il Benetton resiste alla grande. Le sequenze difensive finali, con grande disciplina e tenacia, portano Cardiff al fallo che sancisce la fine della gara, la conquista della semifinale e un altro risultato storico per la squadra biancoverde.
Benetton: 15 Rhyno Smith; 14 Edoardo Padovani , 13 Ignacio Brex, 12 Tommaso Menoncello, 11 Marcus Watson, 10 Jacob Umaga, 9 Dewaldt Duvenage (C), 8 Henry Time-Stowers, 7 Michele Lamaro, 6 Sebastian Negri, 5 Federico Ruzza, 4 Niccolò Cannone, 3 Tiziano Pasquali, 2 Giacomo Nicotera, 1 Nahuel Tetaz
A disposizione: 16 Siua Maile, 17 Thomas Gallo, 18 Filippo Alongi , 19 Riccardo Favretto, 20 Manuel Zuliani, 21 Lorenzo Cannone, 22 Alessandro Garbisi, 23 Tomas Albornoz
Marcatori Benetton
Mete: Smith (20), Lamaro (57), Watson (70)
Trasformazioni: Umaga (20, 57), Albornoz (70)
Calci di punizione: Umaga (6, 12)
Cardiff: 15 Ben Thomas; 14 Owen Lane, 13 Mason Grady, 12 Max Llewellyn, 11 Josh Adams; 10 Rhys Priestland, 9 Tomos Williams; 8 Taulupe Faletau, 7 Thomas Young, 6 James Botham, 5 Teddy Williams, 4 Josh Turnbull (C ), 3 Keiron Assiratti, 2 Liam Belcher, 1 Corey Domachowski
A disposizione: 16 Kristian Dacey, 17 Rhys Carré, 18 Will Davies-King, 19 Seb Davies, 20 Lopeti Timani, 21 James Ratti, 22 Lloyd Williams, 23 Jason Harries
Marcatori Cardiff
Mete: Young (30), Grady (46)
Trasformazioni: Priestland (30, 46)
Calci di punizione: Priestland (1, 43, 62)
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