Nonostante il minor possesso e territorio, i Leoni sono stati più prolifici palla in mano
Per quanto riguarda il panorama del rugby italiano, con la vittoria contro Cardiff ai quarti di finale di Challenge Cup il Benetton Treviso ha conquistato un posto nella storia: è il primo club del Belpaese ad accedere a una semifinale di una coppa europea tra Challenge e Champions Cup.
Il successo è arrivato contro una squadra ben conosciuta, militando entrambe in United Rugby Championship, e che meno di due mesi fa (il 18 febbraio) era stata capace di battere i biancoverdi per 30-13. Stavolta, invece, è finita 27-23 a favore dei Leoni.
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Nonostante la vicinanza temporale, i presupposti tra questi due match erano profondamente diversi. Innanzitutto la sede della partita: nelle ultime partite a Cardiff, Benetton non è mai riuscita a battere il club gallese; stavolta, però, si è giocato allo Stadio Monigo, dove spesso i biancoverdi hanno messo in mostra il loro rugby migliore.
Secondo presupposto il ritorno di molti nazionali, non presenti a metà febbraio per via del Sei Nazioni 2023: per Cardiff giocatori del calibro di Adams, Faleatu e Young. Ma a beneficiare maggiormente dei rientri è stata la franchigia di Treviso: interi comparti, come i centri, la seconda e la terza linea vedono come titolari gli Azzurri.
Tutto ciò, insieme ovviamente al differente valore del match, essendo questa una partita secca, rendeva in partenza il quarto di finale di Challenge Cup ben diverso dall’incontro della 14esima giornata di URC. Ciò ha quindi influito su alcuni numeri del match.
Benetton Rugby: i numeri della vittoria su Cardiff in Challenge Cup
Così come accaduto due mesi fa a Cardiff, il Benetton ha dovuto subire a livello di possesso (46%-54%) e di territorio (47%-53%). In URC però a pesare davvero contro i Leoni furono la loro grandissima indisciplina (17 falli commessi a 5) e la costante sofferenza in mischia ordinata.
In Challenge Cup la squadra di Marco Bortolami ha invece messo in campo una prestazione ben migliore in questi aspetti: 8 le penalità concesse (e la maggior parte nella ripresa, quando i biancoverdi hanno sofferto) rispetto alle 11 degli ospiti, mentre la mischia nel complesso ha retto bene.
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Dato il minore possesso e territorio Benetton ha dovuto placcare di più (153 a 112). E ciò nonostante ha fallito molto meno (solo 6 placcaggi sbagliati contro 16) ed è stato più prolifico palla in mano. Ben 272 metri conquistati a 194, maggior numero di break puliti (6 a 2) e di difensori battuti (16 a 6): tutti questi sono stati decisivi per la meta in più (3 a 2), che alla fine ha fatto la differenza nel punteggio (27-23).
Infine, l’assoluta precisione in touche (14 lanci riusciti su 14) sancisce dei numeri molto positivi per la franchigia di Treviso, che deve stare attenta a gestire meglio alcuni momenti del match (in questo caso l’inizio della ripresa) in cui rischia di buttare all’aria quanto di buono fatto nelle statistiche.
Matteo Salmoiraghi
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