Dopo l’eliminazione nelle competizioni continentali, un’analisi sul momento delle formazioni di club della Rainbow Nation
Nel corso dell’ultimo weekend si sono disputati i quarti di finale delle coppe europee di rugby, la Champions e la Challenge Cup. Tre franchigie sudafricane erano giunte a questa fase per giocarsi un posto tra le prime quattro delle competizioni e tutte quante sono scese in campo in Europa nel corso della giornata dell’8 aprile.
Si è trattato, però, di un sabato nero per le squadre sudafricane. Per quanto riguarda la Challenge Cup gli Emirates Lions, in campo contro i Glasgow Warriors, sono stati sconfitti per 31-21. Risultati ancor più duri sono stati subiti in Champions: prima i Cell C Sharks sono stati nettamente battuti (54-20) per mano dello Stade Toulousain; poi anche i potenti DHL Stormers hanno dovuto cedere agli Exeter Chiefs per 42-17.
Le squadre sudafricane in Europa: è stato un successo?
Trattandosi di scontri diretti, tutte e tre le sudafricane sono state eliminate dalle coppe europee. Di fronte a questa giornata negativa, sul sito Planet Rugby il giornalista Lawrence Nolan si è chiesto se in coinvolgimento delle franchigie della Nazione Arcobaleno nelle competizioni del Vecchio Continente sia stata positiva.
Dopo la stagione 2021/22, che ha segnato l’ingresso delle attuali 4 franchigie sudafricane nell’ex-torneo celtico (come sappiamo rinominato in United Rugby Championship), quella in corso è stata la prima che ha visto il coinvolgimento completo di queste squadre in Europa, avendo preso parte anche alle coppe continentali.
Leggi anche: Champions Cup: risultati e highlights dei quarti e gli abbinamenti delle semifinali
Come si è potuto vedere dai risultati nel corso dell’anno, le sudafricane sono state assolutamente capaci di inserirsi stabilmente nel campionato URC e su ottimi livelli: gli Stormers, a due giornate dal termine della regular season, sono secondi in classifica e sono stati finora l’unica squadra capace di costringere al pareggio il Leinster capolista.
Per il resto, i Bulls e gli Sharks sono assolutamente dentro alla lotta per conquistare i playoff, attualmente settimi e ottavi in classifica. Unica squadra sudafricana che ha dimostrato qualche difficoltà in più sono stati gli Emirates Lions, 11esimi ma neanche troppo lontani dall’ottava posizione, l’ultima utile per accedere ai playoff.
Di conseguenza, per quanto riguarda il livello e la qualità del gioco espresso, il giudizio di Nolan è decisamente positivo: le 4 sudafricane hanno contribuito ad alzare decisamente l’asticella in URC, oltre a migliorare l’esperienza ed il bagaglio tecnico dei giocatori nel complesso.
Leggi anche: URC: quando e dove vedere la sfida tra Sharks-Benetton in streaming e tv
A questa opinione ci aggreghiamo anche noi, aggiungendo che la presenza delle sudafricane è positiva non solo in termini di gioco: il loro ingresso ha portato benefici anche dal lato economico e pubblicitario, aggregando al mercato europeo anche quello della Nazione Arcobaleno in termini di sponsor e diritti televisivi.
Se il giudizio fin qui è positivo, c’è però una grande riserva, che non riguarda gli uomini in campo ma l’organizzazione: la logistica. In un periodo in cui si cerca di ridurre il più possibile questo peso sui giocatori per chiedergli di performare al 110% in campo, i lunghissimi viaggi da e verso il Sudafrica sono un incubo. I tifosi hanno spesso notato un calo di competitività da parte delle loro squadre dopo trasferimenti in aereo di tante ore e spesso questo fattore ha inciso molto sul campo.
Nolan giustamente evidenzia questo punto come l’unico, grande neo per quanto riguarda il coinvolgimento delle sudafricane in Europa, per il resto molto positivo. Il giornalista ha concluso auspicando quindi che si riesca, nei prossimi anni, a stilare un calendario meglio organizzato.
Leggi anche: Benetton: 30 convocati per il tour in Sudafrica
Tale problema, aggiungiamo noi, lo si può notare proprio in questi giorni: Stormers e Sharks hanno appena giocato in Europa per il turno di quarti di finale delle coppe europee ed ora devono rientrare in patria per le ultime due giornate della regular season di URC. Stesso viaggio devono affrontare Munster e Benetton, e per i biancoverdi sarà ancora peggio. Loro hanno appena disputato la Challenge Cup e, avendo vinto, dovranno rientrare subito dal Sudafrica per giocare la semifinale il 30 aprile. Tour de force questi che bisognerà cercare di limitare il più possibile in futuro, per evitare che influiscano troppo sulle prestazioni in campo.
Cari Lettori,
OnRugby, da oltre 10 anni, Vi offre gratuitamente un’informazione puntuale e quotidiana sul mondo della palla ovale. Il nostro lavoro ha un costo che viene ripagato dalla pubblicità, in particolare quella personalizzata.
Quando Vi viene proposta l’informativa sul rilascio di cookie o tecnologie simili, Vi chiediamo di sostenerci dando il Vostro consenso.