Il 10 del trifoglio parla del suo passato, del suo presente e del suo futuro
L’apertura irlandese, reduce della vittoria del Grande Slam come capitano della nazionale del trifoglio, non giocherà altre partite col club che l’ha cresciuto, a causa dell’infortunio subìto durante i minuti finali dell’ultimo match del Sei Nazioni contro l’Inghilterra. Con grande rammarico ha dichiarato in un’intervista al Times che dovrà ricorrere ad un’operazione, e possiamo ipotizzare con tutta probabilità che non vedremo una prossima partita dei Dubliners con il loro storico playmaker in cabina di regia.
Sexton sull’accaduto ha affermato come sia stato un po’ sconvolgente venire a conoscenza dei tempi di recupero e di conseguenza non poter disputare più partite con Leinster. La grande sorpresa di Johnny Sexton circa l’aggiornamento dei medici della sua condizione è legata sicuramente anche agli impegni ad alto peso specifico di fine stagione che la franchigia della capitale dovrà affrontare sia in URC che in Champions Cup, visto che Leinster è in entrambe le competizioni una delle maggiori candidate alla vittoria finale.
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Sul rapporto col club ha detto come indossare la maglia di Leinster sia equivalente a quella verde della nazionale, se non talvolta quasi più difficile. Insomma, Sexton l’attaccamento alla maglia che lo ha formato e lanciato nel rugby internazionale non lo hai mai nascosto, e anzi alla domanda del suo periodo a Parigi ha risposto come quelle 40 partite giocate con il Racing avrebbe sperato fossero state con Leinster, e dei rimpianti di non essere un “one-club man”.
Sul suo futuro è chiaro come l’ultimo obiettivo sportivo sia rimasto solo il Mondiale, che sarà quasi certamente la tappa finale di una carriera da vera leggenda. E d’altro canto, professionalmente ha spiegato come si veda nelle vesti di businessman, in un nuovo capitolo della sua vita.
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